Agricoltura del futuro. Nuova lotta ai pesticidi: "Anche i redditi ne avranno benefici"

Il prof Barberi e lo studio della Sant’Anna sulle pratiche agroecologiche "Purtroppo gli agricoltori sono strangolati da un sistema industriale che li obbliga a usare sostanze dannose per aumentare le produzioni".

Agricoltura del futuro. Nuova lotta ai pesticidi: "Anche i redditi  ne avranno benefici"

Agricoltura del futuro. Nuova lotta ai pesticidi: "Anche i redditi ne avranno benefici"

"Le pratiche agroecologiche portano benefici sia economici che sostenibili". E’ il risultato di uno studio tra la Scuola Sant’Anna e l’Isara di Lione che colma l’assenza di prove scientifiche consolidate su questo argomento.

Coordinatore della parte italiana dello studio è il professor Paolo Barberi, docente di Agronomia della Sant’Anna, che ha spiegato le finalità del progetto e il significato dell’agroecologia, come "un’insieme di pratiche di coltivazione e allevamento che utilizzano conoscenze provenienti dall’ecologia. Questi concetti vengono applicati a livello dei sistemi agricoli in modo tale da ridurre l’utilizzo di input potenzialmente dannosi sulla salute dell’ambiente e umana come pesticidi e concimi".

L’obiettivo dello studio è far sì che si sviluppino meccanismi di interazione ecologiche, attraverso le biodiversità, che portano alla riduzione di sostanze pericolose. Tra gli esempi di pratiche agroecologiche c’è l’utilizzo delle leguminose nei sistemi agricoli, "questa famiglia di piante - spiega il professor Barberi - è in grado di autofabbricare l’azoto tramite simbosi con alcuni batteri del suolo. Una caratteristica con cui si può ridurre o eliminare l’utilizzo di concimi chimici azotati. Sfruttando queste conoscenze si costruiscono sistemi ambientalmente ed economicamente sostenibili. Per fare ciò - precisa il professore - serve una rivalutazione delle vecchie pratiche alla luce delle nuove conoscenze, e mi preme molto sottolineare ciò: la scienza ecologica è molto progredita in questi ultimi anni ed è in grado di dare soluzioni più sostenibili".

Oltre alla sostenibilità, un altro punto a favore dell’agroecologia è il miglioramento del reddito degli agricoltori. "Le recenti proteste dei trattori sono espressione di un disagio reale ma che si indirizza verso un bersaglio sbagliato: pagheranno il forzare la marcia indietro della politica europea sulla promozione agricolture meno impattanti sull’ambiente. Il problema è che gli agricoltori sono strangolati da un sistema industriale che li obbliga a usare sempre più sostanze dannose per aumentare le produzioni".

In un sistema dove il costo dei pesticidi aumenta e il valore dei prodotti diminusce, le pratiche agroecologiche possono essere la soluzione. "L’agroecologia - continua Barberi - vista la sua riduzione degli input, può attingere a misure sussidiarie, inoltre i prodotti hanno la possibilità di accedere a nicchie di mercato che li valorizzano, come le filiere corte, e dunque fanno guadagnare di più l’agricoltore".

Lo studio ha scandagliando oltre 13mila articoli scientifici a livello mondiale in modo da avere i risultati più validi possibili. "Il nostro obiettivo era trovare le migliori evidenze scientifiche a supporto delle politiche europee. Viviamo in un momento in cui altri interessi prevalgono sul buonsenso e sulla ricerca - conclude Barberi -, speriamo che questo studio dia dignità alla scienza in un contesto di sviluppo delle politiche".

Mario Ferrari