Addio Palp, anche l’ultimo dipendente lascia

Nella sede restano solo i volontari con il supporto dell’Anpas. "Tristezza infinita, non era soltanto un lavoro, ma la nostra casa"

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di Antonia Casini

PISA

Palp addio per gli ultimi dipendenti. L’ultimissima in turno ha finito venerdì. In totale, erano 18: 3 hanno presentato dimissioni spontanee. Gli altri 15 si sono dimessi per giusta causa. Al lavoro per ridare vita a questa realtà così importante per il litorale, in crisi da mesi, e al suo personale, sia l’Anpas, che il Comune, la Regione e l’Sds. La struttura sul lungomare di Marina resterà ancora aperta per qualche giorno per la presenza dei volontari del servizio "mare e volontariato" venuti da altre città per solidarietà e supportati da Anpas.

"Un dolore immenso – commentano alcuni ormai ex dipendenti – chiudere è stato davvero difficile, a prescindere dalla perdita di lavoro che è ovviamente importante. Ma per noi non era soltanto un lavoro. Era diventata la nostra seconda famiglia". Qualcuno era ‘dentro’ da 25 anni, "di cui 18 come volontaria". Moltissimi i messaggi di solidarietà sui social postati sotto alle foto degli addii. "Non credo che esistano parole per mitigare il dispiacere... Non posso far altro che mandarvi un abbraccio ed un enorme augurio! Daje Ragà!!!", scrive un cittadino. "Ragazzi in bocca al lupo e grazie per la vostra grande dedizione". "Il mio pensiero ora va solo alla Palp, ma soprattutto agli ex colleghi con cui ho lavorato fianco a fianco per oltre 20 anni, perché oltre che a colleghi sono anche dei cari amici. Con molti di loro, siamo cresciuti insieme sia come età anagrafica che in maniera professionale.... Esprimo a tutti i dipendenti tutta la mia solidarietà con l’augurio di poter sistemare tutto nel migliore dei modi e riaprire una nuova sede il prima possibile sia per salvaguardare loro che la cittadinanza e i soci iscritti", aggiunge un altro. Insomma, non è solo un addio ma un arrivederci, precisa un dipendente. Nella foto (Valtriani) una delle assemblee per evitare la chiusura.

Servirà qualche altro giorno per definire il futuro, dato che siamo a cavallo con il Ferragosto oltretutto. Da settembre, si rimetterà poi mano a tutto il sistema del soccorso-emergenza sanitaria pisana con una piccola rivoluzione annunciata nei giorni scorsi dal presidente della seconda commissione consiliare permanente Marcello Lazzeri. Sarà introdotta anche l’automedica.

Intanto, la Cri - ma anche le altre associazioni, Misericordia e Pubblica assistenza hanno annunciato tagli in attesa di quanto promesso dalla Regione - ha dovuto sospendere il servizio notturno dal primo agosto. "La Cri pisana – ha riferito il presidente Antonio Cerrai – ha mantenuto un bilancio virtuoso fino al 2009. Poi sono iniziati i problemi e con il 2020, inizio della pandemia, il disavanzo è arrivato a 753mila euro. Abbiamo potuto bilanciare queste perdite grazie alla presenza del patrimonio netto e del fondo di riserva. Nel 2021 – seppure ancora in emergenza sanitaria – ci siamo messi in moto riducendo di 500mila euro i costi, e il disavanzo si è ridotto di 270mila euro circa. Ma siamo quasi all’erosione del patrimonio netto".