REDAZIONE PISA

Addio all’avvocato Alfonso Bonadio "Un signore al servizio delle istituzioni"

Di origini calabresi, aveva 79 anni. Spirito liberale, negli anni ’80 era stato assessore alla Cultura. Il cordoglio del sindaco Conti: "Tutti ne ricordano l’attitudine a dare priorità agli interessi della città"

Pisa perde un altro assai noto e attivo personaggio della sua storia recente. Alfonso Bonadio, noto avvocato e, nei primi anni ’80, assessore alla Cultura, è morto mercoledì sera. Aveva 79 anni e origini calabresi, ma dai 18 anni viveva a Pisa dove si era trasferito assieme ai genitori e ai fratelli Vanni (ingegnere), Mario (professore di Medicina), Ettore ed Emanuele (oculista). Sposato con Anna Maria Tolini, ha un figlio, Gabriele, anch’egli avvocato, e tre nipoti, Cecilia, Marta e Giorgio. La vita professionale e l’impegno pubblico di Alfonso Bonadio simboleggiano la gratitudine di un giovane calabrese verso la città che lo accoglie dandogli la possibilità di costruirsi un futuro. Una sorta di restituzione di quanto ricevuto. Questo è in fondo il ritratto che emerge dalle copiose testimonianze di affetto e dolore condiviso arrivate alla famiglia da amici e istituzioni. Tra queste anche quella del sindaco Michele Conti, che così lo ricorda: "Alfonso Bonadio ha rappresentato per tanti anni a Pisa, assieme al fratello Mario, il Partito Liberale in modo eccellente; era un signore al servizio della politica e della città. A lui mi legava una profonda amicizia; spesso lo incontravo per strada in bicicletta e mi dava consigli e suggerimenti. Voglio dire che con tutta la famiglia di Alfonso, dal figlio Gabriele a suo fratello Mario, con la moglie Eleonora Virgone, la mia amicizia personale è antica, perché tutti loro, da sempre, si sono resi disponibili a partecipare con idee innovative e consigli per la città. Una città che Alfonso, Mario e i fratelli avevano conosciuto da studenti universitari e nella quale erano rimasti a vivere e a cui hanno dato veramente tanto, tutti quanti e tutti insieme". "Alfonso – prosegue Conti - era un signore al servizio delle istituzioni. Quando fu assessore chiunque ne ricordava l’attitudine a dare priorità agli interessi della città. E’ stato anche un grande professionista, referente di importanti banche, ed era una gran brava persona". "Mi dispiace veramente tanto – conclude il sindaco Conti - ; gli avevo chiesto se gli andasse di tornare a impegnarsi; ma lui, sorridendo, mi rispose che era ormai vecchio e che comunque sarebbe stato al nostro fianco. Magari ci darà una mano da lassù". David Cerri, ex presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, ne ricorda la signorilità: "Un gentiluomo divertente e arguto, un avvocato che non aveva bisogno della A maiuscola perché l’aveva cucita addosso. Mancherà a molti, a me di sicuro, credo a tutti i colleghi". Da consigliere prima e poi da assessore, Alfonso Bonadio ha rappresentato la città fra gli anni ’70 e ’80 in alcuni momenti storici, come la visita di Giovanni Paolo II.

Per primo arrivò in piazza La Pera, il 27 dicembre 1981, dopo l’esplosione che uccise 9 persone. Da assessore alla Cultura promosse la riapertura del Giardino Scotto inaugurando la tradizione del cinema all’aperto, e fu forte il suo impegno per la creazione di Palazzo Lanfranchi come sede del Museo della Grafica. La camera ardente è da ieri alla Pubblica Assistenza di via Bargagna, l’ultimo saluto oggi, alle 15, nella chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno. A tutta la famiglia le condoglianze dalla redazione della Nazione di Pisa.