Accampati, prima vittoria: "Senato accademico aperto"

Blitz davanti a Palazzo alla Giornata e tende sul Lungarno, il rettore Zucchi scende a parlare con gli studenti. E convoca la seduta straordinaria il 28 maggio.

di Enrico Mattia Del Punta

PISA

"Subito un senato accademico aperto per discutere le richieste degli accampati". Così ha detto ieri il rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi che è sceso in strada davanti al palazzo del rettorato, fogli alla mano ad incontrare gli "Studenti della Palestina" che sono accampati ormai da 10 giorni nei giardini di Antichistica. Ieri mattina, all’interno del fitto programma di mobilitazioni degli studenti in protesta, circa 50 ragazzi si sono stabiliti (con tanto di tende) davanti al palazzo "Alla giornata" per chiedere risposte al rettore Zucchi e una presa di posizione "chiara sugli accordi dell’Ateneo con Israele". L’occasione della protesta è anche l’assemblea della CRUI, la conferenza dei rettori che si terrà oggi e a cui gli studenti pisani hanno chiesto di portare le proprie istanze. "Porterò il documento – ha risposto il rettore agli studenti dal megafono -. In più convocherò subito i senatori per una seduta straordinaria il 28 maggio in cui verrà deciso se fare un altro senato accademico aperto a stretto giro per discutere le richieste degli studenti accampati".

L’ "Acampada", intanto continua, e nonostante i tentativi del rettore Zucchi di apertura e di dialogo, gli studenti non accettano per ora gli sforzi intrapresi dall’Università di Pisa. Un senato accademico simile, infatti, si era già svolto il 14 marzo scorso in presenza di delegazioni di tutti i gruppi che avevano proposto mozioni su questi temi. La mozione approvata dopo una seduta fiume aveva "deliberato di non aderire a iniziative di boicottaggio, che appaiono in contrasto con la missione dell’università" ma aveva aperto a "promuovere lo sviluppo di collaborazioni con istituzioni scolastiche e universitarie palestinesi" e ad "un’analisi del significato storico e concettuale delle diverse definizioni di antisemitismo". L’Università di Pisa ha infatti ricordato più volte come gli "accordi in vigore con Università israeliane non concernono temi militari e neppure tecnologie dual use, e come l’Ateneo non abbia partecipato all’ultimo bando MAECI Italia-Israele".

Non ci stanno gli "Studenti per la Palestina" il gruppo che fin dall’inizio dei primi bombardamenti sulla striscia di Gaza ha intrapreso diverse azioni in città dalla bandiera palestinese srotolata dalla Torre di Pisa, all’occupazione della Sapienza, passando per i fatti del 23 febbraio con le manganellate della polizia e per ultimo l’accampata. Un movimento, quello delle tendopoli studentesche, partito dagli Stati Uniti e ormai dilagato in tutto il mondo. In tutta Italia, da più di un mese, infatti, le comunità accademiche hanno allestito centinaia di accampamenti.