
Suor Elisabetta (foto Toscana Oggi)
Volterra, 9 ottobre 2021 - Una scelta radicale e assoluta. Una donna matura, devota e religiosa che sceglie di abbandonare le vesti secolari per consacrarsi alle regole della clausura che scandiscono la vita della comunità di monache cistercensi della Stretta Osservanza (monache trappiste) del monastero di Valserena di Guardistallo. Stiamo parlando di Elisabetta Sarperi, 70 anni, volterrana doc, pensionata e conosciuta in città come Betty che, lo scorso 23 settembre ha intrapreso il suo cammino di vocazione attraverso il noviziato cistercense.
La data che ha segnato una netta linea di demarcazione nella vita della novizia è tutt’altro che casuale, perché il 23 settembre Volterra celebra il suo Patrono, San Lino, e Suor Elisabetta (questo il nome prescelto per il nuovo percorso di spiritualità) è nata e vissuta proprio nella via dedicata al Santo volterrano, secondo Papa nella storia dopo San Pietro. Elisabetta Sarperi prima di scegliere di vivere fra le mura di un monastero, ha lavorato in un negozio di lusso del centro storico di Firenze ricoprendo un ruolo gestionale, per poi tornare a Volterra, sua città natale, dopo la pensione.
Il suo passaggio verso un’esistenza di consacrazione a Dio ha trovato in don Armando Volpi, parroco di Peccioli, una solida guida spirituale e prima di abbracciare una vita di contemplazione e preghiera, si era avvicinata, da esterna, alle funzioni religiose del monastero di Valserena. Molto legata alle parrocchie cittadine, Suor Elisabetta, prima di prendere i voti, faceva parte del coro della Cattedrale di Santa Maria Assunta e si occupava anche degli addobbi floreali del Duomo.
La cerimonia di vestizione si è tenuta nel cuore del monastero di Guardistallo, alla presenza della Madre Abbadessa, Maria Francesca Righi, e delle consorelle. Alla Messa è intervenuto anche il vescovo Alberto Silvani, che ha presieduto la celebrazione eucaristica. Nell’omelia, come riporta ‘ToscanaOggi.it’, il vescovo ha richiamato proprio la "felice combinazione" di celebrare contemporaneamente due eventi, la festa di San Lino e la vestizione monastica di suor Elisabetta, che "si valorizzano reciprocamente: San Lino è stato il primo successore documentato degli apostoli e proveniva da Volterra. Elisabetta, proveniente da Volterra, sceglie di servire il Signore in maniera diversa da San Lino, ma pur sempre nello stesso stile: quello di lasciare tutto per una causa più nobile".