"L’Arena sarà una bolgia: un uomo in più"

Beppe Incocciati segnò la rete che portò i nerazzurri per la prima volta in semifinale Coppa Italia: "Emozioni indimenticabili"

di Francesco Paletti

"Me lo ricordo sì quel gol. Ma se possibile, mi ricordo ancora meglio quello che accade subito dopo: il boato liberatorio di tutta l’Arena e poi un signore già di una certa che correva pazzo di gioia verso di noi, il Presidentissimo Anconetani". Bisogna rivolgere il nastro di almeno 33 anni, tornare al 25 gennaio 1989 e lasciar parlare Beppe Incocciati, in quegli idolo e bomber della tifoseria nerazzurra, per ricordare una delle vittorie in rimonta più importanti della storia del Pisa, quella contro il Verona di Bagnoli nei quarti di finale di Coppa Italia. Perchè con quel successo lo Sporting Club approdò per la prima, e per ora unica, volta nella semifinale della seconda competizione nazionale. Peraltro contro il Napoli di Maradona.

Non l’ha dimenticata dunque quella partita.

"Sta scherzando? Certe emozioni non si possono scordare: in una stagione complicata, riuscimmo a centrare quello che è a tutti gli effetti un traguardo storico per il Pisa. Per di più contro una squadra, sulla carta, più forte di noi, come il Verona. Che, per di più, ci aveva battuto all’andata al Bentegodi. Non posso dimenticare la felicità di Romeo, quella sera".

La rete se la ricorda? Segnò con uno dei pezzi forti del suo repertorio...

"Mi ricordo tutto. Colpo di testa in tuffo, dopo un cross con la palla che aveva attraversato una selva di teste e di gambe, prima di rimbalzarmi davanti: potevo colpirla solo in quel modo. Non fu una rete facile e soprattutto fu decisiva per dare una gioia ad un pubblico che per me rimane fra i più belli d’Italia: anche quella sera l’Arena traboccava e non smise mai d’incitarci, dall’inizio alla fine".

Lo sa che per Pisa-Benevento non ci sono praticamente più biglietti da un paio di giorni?

"Guardi, per me era scontato, non mi dice assolutamente nulla di nuovo. L’Arena stasera sarà una bolgia. Lo so per esperienza e so anche cosa vuol dire averla dalla tua parte o contro perché ho giocato a Pisa anche da avversario".

Quanto conterà nella partita di stasera?

"Tantissimo. E’ sempre stata il dodicesimo uomo e lo sarà anche stavolta: non è piaggeria, so di cosa sto parlando. Basta ritornare a quel famoso Pisa-Verona".

Che c’entra?

"Stavamo dominando ma non riuscivamo a sbloccarla e avevamo anche fallito qualche occasione davvero clamorosa. Da altre parti, magari, si sarebbe cominciato a rumoreggiare. Invece tutto lo stadio ci rimase accanto fino alla fine. Perchè l’Arena è così: se la squadra ci crede, loro ti spingono fino alla fine".

Lei, invece, ci crede?

"Che il Pisa possa battere il Benevento? Assolutamente sì. Non sto dicendo che è facile, ma sono convinto che abbia tutto per riuscirvi. Però sono di parte (ride ndr): io voglio rivedere il Pisa in serie A. Lo meriterebbe sicuramente la squadra, per quello che ha fatto durante il campionato. E soprattutto la tifoseria e la città".