DAVID ALLEGRANTI
Pecore Elettriche

Le liste civiche? Vincono alle regionali

Eugenio Giani e Alessandro Tomasi - candidati non ufficiali di centrosinistra e centrodestra - vorrebbero presentarsi alle elezioni di ottobre (?) con liste nate dalla loro esperienza di governo e amministrativa. Ma i partiti che compongono la loro provvisoria coalizione non gradiscono l’ipotesi

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Firenze, 20 luglio 2025 – E se alle prossime elezioni regionali andasse in scena un duello fra liste civiche, modello che almeno alle elezioni amministrative funziona? Eugenio Giani e Alessandro Tomasi - candidati non ufficiali di centrosinistra e centrodestra - vorrebbero presentarsi alle elezioni di ottobre (?) con liste nate dalla loro esperienza di governo e amministrativa. Il problema è che i partiti che compongono la loro provvisoria coalizione non gradiscono l’ipotesi.

Già c’è la concorrenza dell’astensionismo, è il ragionamento che attanaglia i vertici regionali, già c’è la concorrenza dell’avversario, perché indebolire i partiti già sufficientemente sotto attacco?

L’idea di una Lista Tomasi circola da tempo, a dare una mano al progetto fin qui sono stati l’ex sindaco di Rignano, Daniele Lorenzini, e altri ex dirigenti o eletti di centrosinistra.

Proprio perché o la lista civica è politicamente trasversale o non è. Non sarebbe una novità per Tomasi, che nel 2022, presentandosi per il secondo mandato a Pistoia, lanciò la lista “Ale Tomasi Sindaco”, che prese il 17,3 % diventando il primo partito della coalizione, superando persino Fratelli d’Italia al 14,2 %.

A Giani durante l’incontro a Roma nella sede nazionale del Pd, lunedì scorso, è stato chiesto di non fare alcuna lista civica. Chissà se sarà l’unica vera richiesta recapitata a Giani; in effetti pare un po’ pochino come elenco di condizioni imposte dal Pd nazionale e dal Pd regionale al presidente di Regione uscente. Più verosimile pensare che la parola discontinuità abbonderà nei contenuti programmatici della futura coalizione.

Nel 2020, la “Lista Orgoglio Toscana per Giani Presidente” ottenne il 2,94%, quasi quanto Sinistra Civica Ecologista ferma al 2,98. Nessuna delle due liste riuscì a far eleggere consiglieri. Solo Pd (22 consiglieri) e Italia Viva con + Europa (2 consiglieri) ci riuscirono. Stavolta alla coalizione di centrosinistra, il mitologico Campo Largo, si potrebbero aggiungere anche i Cinque Stelle, che nel 2020 presero il 7 %. Forse qualcuno si starà chiedendo: ma perché in Toscana il partito che fu di Casaleggio e Grillo non è mai riuscito a imporsi?

In Toscana il centrosinistra è stato all’opposizione di sé stesso, risolvendo in casa propria il problema del rinnovamento politico e della contestazione del potere interno, come ha dimostrato a suo tempo l’avventura di Matteo Renzi, nato con l’obiettivo di rottamare una classe dirigente considerata fallimentare.

Anche per questo i Cinque Stelle non hanno mai avuto spazio in Toscana. Il loro Vaffanculo Day insomma era stato rappresentato a suo tempo da Renzi, che peraltro oggi è in una fase di trasformazione. Non attacca più sinistra e Cinque Stelle, anzi dice che servono per battere Meloni, convinto com’è, Renzi, che l’unica possibilità di vittoria stia nel mettere insieme tutti. Da AVS a M5S a IV. Stesso discorso in Toscana per l’ex rottamatore, che non può perdere di vista la sua Regione. Le prossime Politiche, concluso il ’25, saranno dietro l’angolo. Non può permettersi di restare fuori dal Campo Largo, che diventerebbe con Italia Viva ancora più largo. Ma senza esagerare: la lista civica Giani potrebbe non passare il vaglio del Pd a Roma, che ha fatto della Toscana una sua priorità.

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