
Mattia Ferrari vanta due promozioni in A2 con Legnano e Rimini
Ancora tu. Ma non dovevamo vederci più? Ebbene sì: per l’ennesima volta a frapporsi fra Montecatini Terme e il sogno del ritorno in Serie A2 sarà la Gemini Mestre. Come lo scorso anno, come al primo turno di questi playoff, quando la formazione di coach Mattia Ferrari ha estromesso dai playoff La T Tecnica Gema Montecatini. Il 22 giugno a Cento il condottiero lagunare dovrà infliggere un’altra delusione alla città delle Terme se vuole coronare la rincorsa alla Serie A dell’ambizioso club veneziano.
Ferrari, è di nuovo Mestre contro Montecatini, stavolta sponda Herons dopo che avete eliminato La T Gema al primo turno.
"Sì, oltre che affrontare una squadra diversa però sarà completamente diverso anche il contesto, perché in una serie pur con un margine di errore molto ridotto hai tempo di aggiustare le cose. Domenica invece non sarà così".
Nei playoff avete sempre giocato la seconda partita meglio rispetto della prima. Questo la preoccupa in vista dello spareggio?
"Non mi preoccupa ma è un concetto su cui insisterò molto con i miei giocatori: in una gara secca come questa ogni singola azione è determinante, ogni momento può rivelarsi decisivo e ogni pallone ha un peso specifico diverso rispetto a qualsiasi altra partita".
Il tutto con le scorie di circa 50 partite già disputate sulle gambe dei giocatori…
"È un aspetto che complica ulteriormente le cose: il 22 giugno, dopo un’annata massacrante, la lucidità necessaria per giocare la partita che vale una stagione può venire a mancare. Dovremo essere bravi a ricaricare ancora una volta le pile e convogliare tutte le energie fisiche e nervose per gli ultimi quaranta minuti del campionato".
In quale aspetto Mestre è cresciuta di più in questi playoff?
"La capacità di sopravvivere e superare ogni avversità. Sono fiducioso sul fatto che i miei ragazzi sopravvivranno anche alle tre sberle prese da Roseto in finale".
La presenza di questa ancora di salvataggio dello spareggio secondo lei ha in qualche modo condizionato le scelte degli allenatori?
"Non le nostre. Purtroppo dopo aver espresso un livello a mio avviso molto alto contro la Luiss Roma in semifinale non siamo riusciti a ripeterci, principalmente per merito dei nostri avversari: abbiamo giocato una splendida gara-2 al PalaMaggetti, in cui avremmo meritato di vincere, ma nelle altre due gare non siamo stati in grado di competere".
Cosa teme di più di questa Fabo?
"Da un punto di vista caratteriale il vissuto, l’esperienza e la capacità di affrontare al meglio appuntamenti come questo da parte di tanti elementi del roster: cito a titolo esemplificativo Chiera e Arrigoni, che in B sono due vincenti, ma non sono certo gli unici. Vero è che hanno qualche problema a livello di infortuni, ma questo non scalfisce minimamente la loro pericolosità".
E su piano tecnico?
"La loro quadratura: gli Herons sono una squadra coriacea in difesa e molto pragmatica in attacco".
Qual è invece la forza della sua Gemini?
"La voglia di sorprendere e di sorprenderci. Quando sono subentrato la squadra era al tredicesimo posto e alla prima partita in casa dopo il mio arrivo i tifosi ci hanno fischiato e contestato. Potevamo crollare, invece abbiamo risalito la china, abbiamo riportato la gente dalla nostra parte ed ora siamo ad una vittoria dalla Serie A2. Se pensiamo a dove siamo partiti già essere arrivati a questo punto è un risultato incredibile. Ma non per questo vogliamo fermarci proprio sul più bello: faremo di tutto per compiere l’ultimo passo".
Filippo Palazzoni
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