Stop ai simboli, Oreste Giurlani: "Non capiamo, ma ci adeguiamo"

E intanto esplode la polemica fra due candidati al consiglio Oliviero Franceschi e Ilaria Camarlinghi

Oreste Giurlani

Oreste Giurlani

Pescia (Pistoia), 19 aprile 2023 – Oreste Giurlani a tre giorni dalle modifiche imposte ai simboli di tre delle quattro liste che sostengono Vittoriano Brizzi, commenta la decisione della Commissione elettorale circoscrizionale. Lo ha fatto alla sua maniera, molto social: con un post su Facebook dove ricostruisce la vicenda. "Abbiamo consegnato le liste elettorali sabato mattina, soddisfatti del grande lavoro fatto che ci ha permesso di raccogliere firme ampiamente sufficienti per la loro presentazione. Poi, in serata la doccia fredda: ci sono problemi sui simboli delle liste! I nostri rappresentanti di lista ci hanno informato, e qui un ringraziamento speciale a Pia Lucia Silvestri, che ha dovuto garantire una presenza costante fino a quasi tutta la domenica. Ma quale era il problema?. In sintesi c’era troppo Giurlani! Rileggiamo e rileggiamo le norme elettorali e le uniche negazioni/esclusione che vi troviamo sono: nessun rifermento a partiti nazionali, se non autorizzati; a simboli di natura religiosa; a societa’, se non autorizzati; a simboli che richiamino nazismo e fascismo (Ministero dell’Interno, Istruzioni per presenrazione e ammissione candidature, pag. 64/66).

Non riusciamo a capire questa insistenza ma decidiamo di adeguarci, sulla ammissione dei simboli non si puo’ tergiversare.

Adesso il nome di Giurlani è ancora lì, piccolino, piccolino, tante volte...! Quasi a volerne nascondere il ruolo, il peso, il rapporto con la citta’ e i suoi cittadini, ma nessuno può o potrà nascondere l’enorme lavoro che da sindaco ha svolto, le cose che è riuscito a fare, i problemi storici che e’ riuscito a risolvere, scuole, ex mercato, stadio, ecc, o le responsabilità che si è personalmente assunto per mantenere aperti il Lorenzini e il Mefit, e da ultimo la svolta anche sulla questione del recupero dell’ex Del Magro, su cui proprio nei giorni scorsi è stato approvato il Protocoĺlo di intesa con la proprietà, che permetterà nel nuovo consiglio comunale di approvare la convenzione e il progetto che permetterà l’inizio dei lavori, in primis la realizzazione del tanto agognato parcheggio pubblico. E a proposito di parcheggo, si, quello non lo abbiamo ancora risolto, ma siamo in Tribunale per cercare di riavere i parcheggi zona ospedaliera che ai tempi della giunta Marchi furono assegnati ad una azienda privata, la PePar, per più di trenta anni. Adesso che abbiamo rimesso in cammino questa citta’, avanti tutta con Brizzi e Giurlani, piu’ forti che mai perche’ le difficolta’ fortificano. E noi lo siamo".

E dopo i simboli delle liste che supportano la candidatura di Vittoriano Brizzi, entrano nel mirino delle altre coalizioni alcuni di candidati. Oliviero Franceschi, in corsa nelle fila di Voltiamo Pagina, segnala quella che ritiene un’anomalia nella candidatura di Ilaria Camarlinghi. "Non solo sui simboli delle liste ‘c’era troppo Giurlani’- osserva il consigliere comunale -ma anche nelle cariche degli Enti di nomina sindacale esisteva questa sovrabbondanza. Il Grassotti (meglio tardi che mai), ha provveduto a dimettersi, prima della presentazione delle list e, pena incompatibilità. Ora mi chiedo se tale doveroso atto sia stato compiuto anche dalla ‘Presidenta’ del San Domenico, altra creatura del Sindaco in carica. Sarebbe interessante che questo quesito avesse una risposta rapida, e non solo per una questione di politicamente corretto, ma anche per verificare se in caso di omissione di tale gesto, si fossero create situazioni di incandidabilità o di ineleggibilità, non risolvibili facilmente come ridisegnando i simboli delle liste". Interpellata telefonicamente, Camarlinghi ha prontamente risposto. "Se mi devo considerare una ‘creatura del Sindaco’- ha iniziato –vuol dire che Giurlani ha scelto bene. Il bilancio della casa di riposo è stato risanato, sono arrivati molti fondi, e altri ancora stanno per arrivare. Per quanto riguarda la mia carica, decadrò comunque nel prossimo mese di ottobre. Devo fare una considerazione: con l’approssimarsi della scadenza elettorale tutti si ricordano del San Domenico; mi avrebbe fatto piacere che questo fosse successo anche negli anni in cui ho lavorato per questa struttura. E mi dispiace che ancora una volta la casa di riposo sia utilizzata per una sterile campagna elettorale. In ogni modo, rispondendo alla domanda, non c’è incandidabilità. Del resto Franceschi lo sa, Francesco Conforti nel 2010 non si dimise prima delle elezioni, solo dopo, quando venne eletto- ha concluso –e comunque bisogna ricordare che è vietato fare propaganda politica indossando una divisa come quella della Protezione Civile".