Vuole parlare col sindaco e prende a sprangate la porta del Comune

La prima cittadina Simona De Caro: "Non è tollerabile alcuna forma di violenza"

Le indagini sul giallo di Vanzaghello sono affidate ai carabinieri

Le indagini sul giallo di Vanzaghello sono affidate ai carabinieri

Monsummano Terme (Pistoia), 28 novembre 2019 - "Se non mi aprite, allora apro io" e ha cominciato a prendere a sprangate il portone del Comune di Monsummano. Solo che invece che dal sindaco, dove voleva andare, è finito in caserma dai carabinieri. È la grottesca situazione in cui è finito un sessantenne italiano che ieri pomeriggio voleva a tutti i costi avere un colloquio con il sindaco Simona De Caro, che in quel momento però era impegnata in riunione di giunta con il resto dell'amministrazione. Secondo una prima sommaria ricostruzione dei fatti pare che l'uomo si sia presentato al comando della polizia municipale chiedendo di essere ricevuto dalla prima cittadina. Quando gli agenti gli hanno risposto che in quel momento il sindaco era impegnato e che per essere ricevuto doveva prendere un appuntamento la reazione non è stata delle migliori. Invece di ispirarsi al genio di Mel Brooks e del suo Frankenstein junior secondo cui "la scienza insegna ad accettare i fallimenti così come i successi con calma, dignità e classe", prima di perderla la calma e prendere a pugni il suo esperimento fallito, il sessantenne monsummanese è passato direttamente alla seconda fase. Uscito dal comando della municipale infatti sarebbe andato in macchina a prendere quanto gli serviva per prendere a sprangate il portone del palazzo comunale. A quel punto una vigilessa sarebbe intervenuta per placarlo ma l'uomo l'avrebbe aggredita verbalmente in modo scomposto finendo così dai carabinieri. "Io sono sempre disponibile - ha commentato De Caro - ma condanno fermamente qualsiasi forma di violenza. Non solo verso le istituzioni ma verso tutti. Non è tollerabile pensare di essere minacciati sui posti di lavoro". Arianna Fisicaro