Un termale a Liverpool per la fisica. Elia, ricercatore delle particelle

Bottalico, classe 1994, ha studiato a Pisa. Le sue scoperte scientifiche pubblicate anche sul New York Times

Un termale a Liverpool per la fisica. Elia, ricercatore delle particelle

Un termale a Liverpool per la fisica. Elia, ricercatore delle particelle

Per la lunga serie di eccellenze montecatinesi non conosciute in patria, oggi vi presentiamo Elia Bottalico, fisico delle particelle e ricercatore di post dottorato all’università di Liverpool. "Sono nato a Pescia l’11 luglio 1994 e cresciuto nella nostra Montecatini. Fin da piccolo mi sono appassionato alla scienza, ricordo che alle elementari mi trascinavo dietro un libro di astronomia, che per la prima volta mi mostrava come funzionava l’universo. A scuola ho sempre mostrato una propensione alle materie scientifiche. Affascinato da questo mondo, arrivato all’importante scelta delle superiori, ho visto nel Liceo Scientifico Salutati di Montecatini l’occasione per approfondire queste materie. Una volta terminato il liceo, alla fine dei 5 anni non avevo dubbi: avrei fatto Ingegneria Meccanica all’Università di Pisa. Durante lo studio per prepararmi al test di ingresso per l’ammissione, studiando fisica cominciai a rendermi conto che volevo saperne di più. Così, una volta passato l’esame di ammissione ad ingegneria, mi resi conto che l’approccio ingegneristico alla materia non mi sarebbe bastato, avrei voluto andare ancora più in profondità, conoscerne i fondamenti, per questo motivo decisi di cambiare ed iscrivermi a Fisica, cominciando i corsi senza aver ancora fatto il test di ingresso (che avrei recuperato il mese successivo). Dopo la triennale, mi iscrissi alla magistrale in fisica, corso di "interazioni fondamentali", la disciplina che studia l’infinitamente piccolo, ovvero le interazioni tra le particelle che ci costituiscono e compongono l’universo. La mia aspirazione, una volta iniziato il corso di laurea, era di fare il ricercatore in un grande esperimento unendomi ad una collaborazione internazionale. Mentre seguivo i corsi della magistrale, durante un’esercitazione, il professore parlò di un esperimento di altissima precisione che dopo 20 anni sarebbe stato replicato al laboratorio Fermilab di Chicago, per migliorarne ulteriormente la precisione. A settembre 2018 cominciai a lavorare all’analisi dati dell’esperimento Muon g-2 al Fermilab".

L’esperimento studia una particolare proprietà del muone, una particella subatomica simile all’elettrone (che compone la materia che ci circonda), ma circa 200 volte più pesante. Il muone si comporta come una microscopica calamita che in presenza di un campo magnetico oscilla come una trottola.

"Una volta laureato – contina Elia Bottalico – ho continuato la carriera di ricercatore, partecipando e vincendo il concorso di dottorato a Pisa, dedicandomi durante il lavoro di tesi al medesimo esperimento. Durante questa esperienza ho avuto modo di spendere diversi mesi negli Stati Uniti, nella zona metropolitana di Chicago, ricoprendo ruoli di coordinamento della presa dati dell’esperimento, oltre che diventando membro del comitato di uguaglianza, diversità ed integrazione della collaborazione, composta da quasi 200 studenti e scienziati provenienti da tutto il mondo, con lo scopo di monitorare la "salute" della collaborazione sensibilizzando su temi come l’integrazione, la diversità e il corretto comportamento tra colleghi per una sana e fruttuosa cooperazione".

"A febbraio 2023 ho discusso la mia tesi di dottorato e nel maggio scorso ho iniziato il post dottorato a Liverpool. Lo scorso 10 agosto abbiamo pubblicato il nostro secondo risultato, notizia che ha fatto il giro del mondo finendo sulle più grandi testate giornalistiche come il New York Time, il Washington Post, Nature, la BBC e altri ancora".

Giovanna La Porta