
Terme e spa trainano l’economia: "Natale e Capodanno sold out". Ma gli hotel in città non sorridono
Federterme fornisce dati positivi sulle presenze negli alberghi dotati di Spa e servizi termali negli ultimi giorni del 2023 e, in base a questo punto di vista, sottolinea risultati importanti anche in città. Alcuni albergatori però mostrano soddisfazione fino a un certo punto, ricordando l’assenza oggettiva della principale azienda di servizi turistici.
"Siamo pienamente soddisfatti, quest’anno registriamo il tutto esaurito per Natale e Capodanno – ha dichiarato Emanuele Boaretto, presidente di Federaberghi –; iIl buon andamento del settore termale concorre alla destagionalizzazione tanto invocata dal ministro del turismo Daniela Santanchè. Il termalismo è interessante nei mesi invernali perché le strutture sono riscaldate, offrono ampi spazi e si può godere appieno di questa opportunità. E poi destagionalizzando – spiega – riescono ad aumentare un equilibrio socioeconomico molto importante per intere comunità locali che a volte si trovano in zone svantaggiate, difficilmente raggiungibili. Sono un esempio di economia di territorio con un valore ambientale oltre al riconoscimento terapeutico delle acque ed è quindi molto importante sostenere questo settore".
Boaretto ha ricordato che "oggi le terme hanno un giro d’affari che deriva solo in piccola parte dal del servizio sanitario nazionale, mentre si sono arricchite di molti servizi per l’accoglienza delle persone a tutto tondo, c’è una maggiore attenzione non solo all’aspetto curativo ma anche a uno stile di vita che tende al miglioramento dello stato di benessere della persona". Ed è così che dopo la pausa forzata del Covid quest’anno c’è "la riscoperta o meglio una nuova conquista delle terme da parte di un pubblico sempre più giovane grazie anche al fatto che ci sono maggiori servizi di completamento come piscine e spazi come ad esempio le grotte termali, e anche gli idromassaggi nelle piscine, saune e biosaune. Le terme sono quindi una Spa per eccellenza".
Carlo Bartolini, presidente di Federalberghi-Apam, spiega che "a Montecatini il Natale non è stato per niente brillante, mentre a Capodanno, dove comunque abbiamo venduto le camere con prezzi superiori al solito, oltre 175 euro per tre notti in media, non siamo arrivati alla piena occupazione, arrivando a un massimo del 75 per cento. Paghiamo un po’ di difficoltà del mercato italiano, l’arrivo dell’influenza e del Covid, e la mancanza della clientela russa, di solito decisiva in questo periodo".
Giovanni Biondi, presidente di Assohotel-Confesercenti, si complimenta "con la Croce Rossa, perché la sua gestione alle Redi ha permesso la pulizia della piscina termale e degli spogliatoi. Purtroppo questa struttura è ancora troppo piccola per accogliere tutti i turisti. Senza dubbio gli alberghi con Spa interne hanno lavorato". Montecatini, al momento con le Terme in funzionamento ridotto, continua lo stesso ad andare avanti.
Daniele Bernardini