Terme, competenze da salvare L’ opposizione lancia l’allarme "Diversi lavoratori se ne vanno"

La minoranza raccoglie l’invito delle categorie e propone un incontro con l’amministrazione "Consegnare a tutti i livelli di governo il documento che è stato approvato in consiglio comunale".

Terme, competenze da salvare  L’ opposizione lancia l’allarme  "Diversi lavoratori se ne vanno"

Terme, competenze da salvare L’ opposizione lancia l’allarme "Diversi lavoratori se ne vanno"

"Come gruppi consiliari, fin dall’inizio del mandato di Luca Baroncini, abbiamo presentato proposte coerenti con i programmi amministrativi presentati nel 2019. Questi programmi prevedevano l’ingresso nel patrimonio Unesco e il salvataggio pubblico del patrimonio culturale termale, con successivi affidamenti dei rami di azienda. Ci sembrava che fosse abbastanza chiaro, almeno negli intenti. E questo a differenza del programma di mandato del sindaco".

I gruppi consiliari di opposizione (Partito Democratico, Italia Viva, Azione, Movimento Cinque Stelle, e Bagnaioli), intervengono dopo le ultime dichiarazioni di alcune associazioni di categoria su turismo e termalismo. "Del resto – proseguono -già l’amministrazione di Giuseppe Bellandi aveva intrapreso questo percorso con l’acquisizione della Palazzina Regia e della pineta. Dopo quattro anni di sostanziale immobilismo, salvo strampalati tentativi di privatizzazione del capitale sociale, si è arrivati a un concordato che, di fatto, è una liquidazione totale del patrimonio culturale termale. In questo contesto, per evitare l’immediato fallimento, i soci hanno sposato la linea dell’acquisizione del patrimonio, tanto contestata in precedenza. Proprio perché non ci interessa lo scontro politico, ma il confronto sui fatti, perché parlano quelli, riteniamo che le forze di governo debbano mantenere le promesse fatte dai loro esponenti e intervenire sul patrimonio. Ci sono molteplici formule di intervento e svariate opzioni per salvare e rilanciare il patrimonio cittadino. Il consiglio comunale ha votato all’unanimità la mozione di Simone Magnani, che indica una delle possibili strade. Occorre però una forte volontà politica in quanto servono risorse sia per il salvataggio e il rilancio del patrimonio, sia per una seria continuità dei servizi termali. Rispetto a questi ultimi, segnaliamo che diverse risorse umane dell’azienda termale se ne stanno andando nel silenzio cittadino generalizzato. Per rompere questo silenzio, raccogliamo l’appello delle categorie e le invitiamo a organizzare un incontro con le forze consiliari e l’amministrazione al fine di sottoscrivere il documento votato in consiglio e consegnarlo, insieme, ai tutti i livelli di governo".

L’altro giorno sulla vicenda Terme era intervenuta l’Apam con una nota in cui si chiedeva un piano di gestione e rilancio degli stabilimenti e delle attività. "Una soluzione - si leggeva nel documento – è però necessaria anche per la gestione, il cui progetto dovrà essere condiviso con le categorie economiche, che nelle Terme vedono un soggetto importante fino a oggi non gestito con lo stesso impegno di come dovrebbe esserlo un’azienda di forte impatto economico e occupazionale per il territorio. Non possiamo ragionevolmente credere che un affidamento di soli 36 mesi sia idoneo a una invocata ripresa di competitività delle attività termali rispetto all’attuale (carente) situazione".