
Un'aula di tribunale (Foto di repertorio)
Montecatini Terme, 22 maggio 2025 – Non ci fu violenza sessuale la notte tra il 31 agosto e il primo settembre del 2022 nel cucinotto del locale del centro di Montecatini, dove invece, secondo la ricostruzione della Procura di Pistoia, sostituto Giuseppe Grieco, che ha diretto le indagini degli uomini del Commissariato, si sarebbe consumato uno stupro di gruppo.

Vittima una ragazza appena maggiorenne. A difendersi, sostenendo la sua innocenza e il fatto che quel rapporto a tre sarebbe stato consensuale, è stato lo stesso imputato, M. C., 28 anni, difeso dagli avvocati Nicola Bastiani e Cristina Gradi del foro di Pistoia, ascoltato ieri mattina dai giudici del collegio, presidente Stefano Billet (al latere, i giudici Pasquale Cerrone e Raffaella Amoresano). Per quei fatti, lo ricordiamo, uno dei due imputati, G. M., 32 anni, è stato condannato in abbreviato in primo grado a cinque anni e quattro mesi di reclusione.
Il 28enne imputato ha spiegato che già in passato ci sarebbero stati incontri sessuali estemporanei con la ragazza, e in particolare nel mese di giugno e nel mese di agosto, sempre nel bagno di un locale del centro, e sempre con il consenso della ragazza. Prima del suo esame, sono stati sentiti altri quattro testi della difesa, due dei quali hanno raccontato di aver avuto rapporti sessuali consensuali con la vittima in una saletta del locale in quella stessa estate.
La sera del 31 agosto 2022 invece ci fu un rapporto a tre. “Il primo e il solo della mia vita, che mi ha rovinato la vita”, ha commentato in aula l’imputato. Secondo l’imputato, quella sera ci sarebbe stata l’occasione di un approccio diverso. La giovane non conosceva il 32enne, che le fu presentato dallo stesso imputato, e lei avrebbe acconsentito ad appartarsi con entrambi nel locale accanto a quello dove stavano bevendo. Alcuni i punti cruciali su cui si è soffermato il lungo esame. Secondo la ricostruzione del 28enne, la ragazza era consapevole di ciò che sarebbe avvenuto di lì a poco, quando lo seguì insieme all’altro uomo. “Non l’ho mai presa per mano e non l’ho trascinata. Lei mi ha seguito nel locale a due passi da quello in cui eravamo”, ha spiegato. La scelta del cucinotto, come luogo in cui appartarsi, fu fatta, secondo quanto spiegato in aula dall’imputato, perché il locale è completamente a vetri e dall’esterno, pur essendo notte, i tre sarebbero stati visti.
Ma c’è più di un punto su cui diverge la ricostruzione dell’imputato con quella della Procura: secondo l’accusa, la ragazza sarebbe stata spogliata dal 28enne e avrebbe poi subito un rapporto sessuale. L’imputato invece ha più volte ribadito che ci fu piena collaborazione e che l’approccio sarebbe avvenuto con reciproca naturalezza. Molte altre le incongruenze nella ricostruzione dei fatti di quanto avvenne quella notte, particolari di cui si parlerebbe nelle chat scambiate dagli imputati. Secondo l’accusa ci sarebbe stata una sorta di trappola tesa alla ragazza, un accordo tra i due amici. “Tieni il cellulare a portata di mano. Ora è indecisa”, scriverebbe l’imputato al 32enne, facendo riferimento alla presenza di “sbirri”.
Frasi che l’imputato ha descritto come commenti volgari e goliardici, ma “iperbolici” e lontani dalla realtà dei fatti. Durante il rapporto sessuale, il 28enne ha girato tre video di pochi secondi del rapporto che stava consumando. “Ma non ho mai diffuso quei video”, ha spiegato in aula. Il processo riprende il 28 maggio per la discussione.