Il coordinamento Toscana Centro del NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche, lancia l’allarme: è sempre più difficile la situazione dei Pronto Soccorso dell’area. La settimana scorsa, su segnalazione di alcuni utenti, avevamo parlato delle difficoltà che stava attraversando la struttura di emergenza dell’ospedale Santi Cosma e Damiano, che un parente aveva definito da ‘bolgia dantesca’. Proprio il giorno prima il Comitato Ri-Nascere in Valdinievole aveva fatto un appello, chiedendo l’assunzione di quattro medici e quattro Oss per il Pronto Soccorso di Pescia. La situazione, spiega il coordinatore del NurSind Salvatore Sequino, è condivisa da tutti i Pronto Soccorso. Pescia registra quotidianamente fra i 90 e i 110 accessi, con lunghe attese per un posto letto. "A preoccupare – spiega Sequino – sono anche i tempi di attesa dall’arrivo in Pronto Soccorso al ricovero in reparto. Il congestionamento dei reparti durante le festività, unito alla scarsità cronica di personale, crea una situazione che costringe decine di persone ad attendere il ricovero anche con tempi superiori alle 24 ore. Il sistema sanitario regionale toscano è ormai al collasso e questo è dovuto a un’errata gestione della politica, tutta concentrata sui tagli di spesa piuttosto che sulla tutela della sanità pubblica. Alla base di tutto serve il personale. Per allentare la pressione sui pronto soccorso serve un potenziamento del territorio, a partire dal numero degli infermieri di famiglia e degli Oss fino ad arrivare all’apertura tutti i giorni per 12 ore dei servizi geriatrici al Pronto Soccorso. Tutti servizi, questi, sospesi durante le festività, che invece potrebbero contribuire a ridurre la pressione sui Dea".
Pronta la replica dell’Asl che assicura: "Sono molte le azioni, già da tempo, messe in campo dall’azienda USL Toscana centro per supportare gli organici dei Pronto Soccorsi. In queste ultime settimane, l’impennata di accessi è stata dovuta al picco influenzale. Può accadere che rimangano pazienti in attesa per oltre 16 ore prima del ricovero, per la necessità di effettuare un adeguato accertamento diagnostico. Tra Natale e Capodanno c’è stato un aumento di accessi del 30-40%; in questi ultimi giorni la situazione sembra andare verso un lieve miglioramento, con una diminuzione dei pazienti con la sindrome influenzale, che puó in prima istanza ricevere una terapia dal propio medico di medicina generale senza ricorrere ad accessi al Pronto soccorso, come hanno evidenziato la dottoressa Elisabetta Alti direttrice del Dipartimento Medicina Generale e il dottor Gianfranco Giannasi Direttore Area pronto soccorsi".
Emanuele Cutsodontis