Si annuncia battaglia in consiglio comunale

L’opposizione il 30 settembre porterà in assemblea una mozione per giungere al salvataggio dell’azienda tramite intervento pubblico

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La minoranza in consiglio comunale non si arrende e continua a lottare per un intervento pubblico che possa garantire la salvezza delle Terme. Nella prossima assemblea a palazzo civico, convocato per venerdì 30 settembre alle 18.30, l’opposizione ha inserito una mozione affinché questa possibilità sia accelerata.

Ad appena 11 giorni dall’udienza fissata al tribunale fallimentare in seguito all’istanza di liquidazione giudiziale per 27 milioni di euro promossa dal pool di banche guidato da Bnl, a cui si è aggiunta a sorpresa quella del collegio dei sindaci revisori delle stresse Terme, si continua a tentare il tutto per tutto.

Nell’ultima seduta del consiglio i partiti di maggioranza Lega e Fratelli d’Italia hanno bocciato la mozione della minoranza, che chiedeva di abbandonare le trattative con gli advisor privati, ribadendo che non erano state autorizzate da alcun organo amministrativo. Il Movimento Cinque Stelle ha accusato il Pd e la Lega, a livello regionale, di aver fatto saltare il tavolo che poteva essere avviato al ministero per lo Sviluppo economico (Mise), dal quale, secondo loro, sarebbe potuta arrivare una soluzione alla crisi che si protrae ormai da decenni.

La maggioranza, dal canto suo, non è contraria all’intervento del pubblico, ma non vuole nemmeno perdere le possibilità che potrebbe offrire un privato disposto a rilevare le quote di maggioranza. L’istanza di liquidazione giudiziaria presentata dal collegio dei sindaci revisori, per ora solamente annunciata ma non ancora notificata alla società di viale Verdi diretta dall’amministratore Alessandro Michelotti (nella foto), pur essendo prevista dalle vecchie procedure concorsuali e confermata nella nuova normativa, è una pratica inusuale in provincia di Pistoia. Nessuno ricorda casi in cui siano stati avviati questi atti da organismi del genere. Anche se l’obiettivo delle Terme è quello di ottenere un concordato in bianco, è un atto da non sottovalutare nella maniera più assoluta.

I sindacati intanto hanno annunciato l’intenzione di andare a Firenze, il prossimo 4 ottobre, cioè una settimana prima dell’udienza e organizzare un presidio sotto la sede della Regione. Il socio di maggioranza, come hanno ricordato, è titolare anche di importanti deleghe sul turismo e l’occupazione. Per questo deve agire a salvaguardia dei lavoratori delle Terme e di tutto l’indotto.

Da. B.