È tornato a casa, Andrea Natali. A distanza di 3 mesi dall’improvvisa e prematura scomparsa, la salma del cinquantenne monsummanese sarà salutata per l’ultima volta dai parenti e dai molti amici domani durante la funzione che si terrà alle 15 alla basilica della Fontenova in centro. Andrea, persona conosciutissima e ricordata da tutti come di spirito eccezionalmente socievole, viveva in Russia da tempo, dove da anni ormai lavorava con successo. Si era sposato nel 2021 ed è stata proprio la moglie, la mattina del 26 gennaio scorso a trovarlo privo di vita nel letto dove era passato dal sonno alla morte. "Andrea – spiega il fratello Franco – viveva nella nell’Inguscezia russa, dove si era sposato e dove lavorava nel settore calzaturiero, anche se tornava spessissimo a casa in Italia. I problemi per riportare la sua salma sono stati infiniti e solo ora dopo 3 mesi dalla sua dipartita finalmente riusciremo a salutarlo come meritava". Andrea Natali si occupava dell’installazione e manutenzione di macchinari per i calzaturifici. Durante le limitazioni imposte dal regime pandemico era rimasto 6 mesi a Monsummano e gli spostamenti si erano diluiti. Al momento, da quanto racconta suo fratello Franco, erano 6 mesi che si era nuovamente ristabilito in Russia. Ma la situazione con la vicina Ucraina ha reso il trasferimento della salma difficile. "In Inguscezia non c’è la guerra, la situazione è tranquilla – prosegue il fratello – tuttavia è una regione a prevalenza musulmana e dunque non è prevista la cremazione. Per poterla attuare e riportare le ceneri a casa, abbiamo dovuto prima trasferire la salma di Andrea in un’altra regione, dove la cremazione è stata possibile poi da Mosca siamo riusciti tramite il consolato a sbloccare la situazione. Avrebbe voluto che le sue ceneri fossero disperse in mare, e avevamo trovato a Livorno la possibilità di farlo, tuttavia il Comune non poteva rilasciare il permesso, così come Mosca non poteva rilasciare Andrea per rimpalli burocratici. Abbiamo trovato così posto a Monsummano, nella tomba del nonno". Oltre al dolore anche un tempo infinito perso dietro adempimenti burocratici tramite Comuni e Consolato raggiungibili solo per telefono o posta viste le distanze.
Arianna Fisicaro