Riqualificare il territorio. Casale confiscato alla mafia. Servono risorse per il restauro

La struttura si trova a Macchino: da anni è adibita al recupero di ex tossicodipendenti. È gestita dal Gruppo Valdinievole. Ora occorre un intervento: chiesti 290mila euro. .

Riqualificare il territorio. Casale confiscato alla mafia. Servono risorse per il restauro

Riqualificare il territorio. Casale confiscato alla mafia. Servono risorse per il restauro

Il Comune di Massa e Cozzile chiede alla Regione un contributo per la ristrutturazione di un immobile, che si trova a Macchino, sottratto alla criminalità organizzata, da anni adibito all’utilizzo come struttura di recupero per ex tossicodipendenti, da parte del Gruppo Valdinievole. L’intervento prevede la sostituzione di due centrali termiche e la realizzazione di un impianto solare termico integrativo e di un impianto fotovoltaico, con un costo complessivo di 290mila euro. Il Comune di Massa e Cozzile ormai da anni ha affidato la gestione degli immobili all’associazione "Gruppo Valdinievole".

L’intervento di ristrutturazione previsto, in particolare comporta la realizzazione di un vano tecnico adibito a centrale termica ad uso dei due fabbricati principali in muratura, con l’installazione di una caldaia a legna di 60 kilowatt, due puffer per acqua da riscaldamento, un bollitore per acqua calda sanitaria, completo di circolatori, valvole, canna fumaria e quant’altro necessario al corretto funzionamento, compreso la dismissione e la rimozione della vecchia caldaia a legno. L’intervento prevede anche la realizzazione di impianto solare termico sulla copertura del vano tecnico di cui sopra, ad integrazione della produzione di acqua calda sanitaria e da riscaldamento. Sarà installato un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica finalizzata alla riduzione dei costi di consumi elettrici dell’intera struttura.

Qualora la Regione dovesse concretizzare il finanziamento richiesto, dopo una fase progettuale, che richiederà 20mila euro nel 2024, i lavori saranno concretizzati nel 2025, con un investimento di 270mila euro. Utilizzato dal clan Nuvoletta come raffineria di droga, il complesso è stato il primo bene immobile in Toscana a essere confiscato alla criminalità organizzata, assegnato e infine destinato a scopi sociali. Il cammino verso il recupero del casale di Macchino è iniziato nel 1996, grazie alla sensibilità e all’interessamento delle istituzioni. Le amministrazioni coinvolte hanno lavorato per una rapida assegnazione del bene al Gruppo Valdinievole. Proprio in questi Giorni, è stato dato l’annuncio che l’associazione è pronta a sottoscrivere un protocollo con il Comune di Montecatini per dare vita a un ufficio, all’interno della struttura dei servizi sociali dell’amministrazione, dove prestare assistenza e fornire informazioni, anche attraverso un numero dedicato, alle famiglie e ai giovani che hanno problemi legati alla tossicodipendenza. Un progetto senza dubbio ambizioso, destinato a diventare un modello per le realtà sopra i 15mila abitanti, che conferma l’utilità dell’impegno dell’associazione e l’importanza del sostegno espresso in suo favore.

Da.B.