SAVERIO MELEGARI
Cronaca

Quale futuro per il Liceo Lorenzini?. Dalla Fondazione Caript un aiuto per un’indagine sulla sede storica

Il finanziamento da 200mila euro per capire se sarà sufficiente la messa in sicurezza per salvare l’edificio

Il finanziamento da 200mila euro per capire se sarà sufficiente la messa in sicurezza per salvare l’edificio

Il finanziamento da 200mila euro per capire se sarà sufficiente la messa in sicurezza per salvare l’edificio

Per risolvere un problema che sta diventando annoso nel panorama degli istituti superiori pesciatini è pronta a venire in soccorso la Fondazione Caripit. Stiamo parlando delle progettualità da portare avanti per quanto concerne l’Istituto Carlo Lorenzini, alle prese con gravi carenze strutturali oramai da più di due anni scolastici. Ecco, pertanto, che arrivano sul piatto 200mila euro come contributo per coprire i costi delle attività propedeutiche per individuare la strategia migliore per il futuro della problematica. Questa novità è contenuta in un recentissimo decreto firmato dal presidente della Provincia, Luca Marmo, e che dovrà passare al vaglio della prossima seduta del consiglio provinciale per l’approvazione definitiva (ma non si vedono motivi ostativi affinché non possa essere licenziato).

Un finanziamento che deve servire come primo passo per dare un futuro all’istituto. Infatti, dopo le problematiche che hanno costretto a limitazioni e trasferimenti di aule già da un paio d’anni, la Provincia si è attivata per la sua riapertura del piano terra ed una parte del primo piano per creare il minor disagio possibile ma a tempo determinato, ovvero fino al 2028. "È per l’approssimarsi di questa scadenza – si legge nel decreto firmato da Luca Marmo – che è intenzione affidare un approfondimento di indagine strutturale sulla sede storica del Liceo Lorenzini con una ricognizione di tipo statico ed una vulnerabilità sismica al fine di individuare i possibili scenari futuri su questo immobile in modo da consentire, con congruo anticipo, di sapere il percorso migliore da intraprendere che potrà essere quello di una messa in sicurezza definitiva ed integrale dell’immobile oppure di un suo abbandono verso altro edificio".

Eccolo qui il punto chiave che emerge dall’atto: percorrere la strada degli studi e delle indagini strutturali per capire se per l’attuale edificio nato nel 1961 ci potrà essere un futuro. Che dovrà per forza passare da una sicurezza da garantire agli studenti ed a tutti coloro che ci lavorano all’interno: con le finanze bloccate e ridotte per l’ente di piazza San Leone, l’aiuto della Fondazione Caript diventa di fondamentale rilevanza.

S. M.