
Dal luglio 2022 la vita di Ginevra Fenyes, in scena domenica 14 maggio alle 21 al Teatro Verdi, è un Gran Premio di Formula Uno: corre velocemente. La comica fiorentina, 27 anni a giugno, liceo classico al "Dante", una laurea triennale in Comunicazione e un diploma in cucina, è passata da 4mila a 285mila followers su Instagram. I suoi video diventano virali. i 158 centimetri di questa biondina sono un’esplosione di simpatia.
La passione per la recitazione, l’incontro determinante con Paolo Ruffini produttore e regista di "Cono o Coppetta?", lo spettacolo che porterà al "Verdi": cos’altro aggiungere?
"Vengo da una famiglia di artisti. Il cognome è d’origine ungherese. Babbo Sigfrido, avvocato penalista, suona il pianoforte, mamma Lorenza Gelmi, assicuratrice, è attrice, mia sorella Costanza, avvocato penalista, è ballerina. Sin da piccina ho calcato il palcoscenico: adoro recitare. Tempo addietro conobbi Ruffini; ha visto i miei video sui social e mi ha chiamata. Era un mio sogno incontrarlo e si è avverato".
Come nacque l’idea del primo video social?
"Dalle continue richieste delle amiche per ‘Giapponesi in gelateria’. Mi dissi: vi faccio un video: una volta pubblicato, è giunto a un milione di visualizzazioni. Ora pubblico video tre volte a settimana".
Solo risate e consensi o anche odiatori tra i suoi seguaci?
"Ne ho pochi di haters e non do loro alcuna considerazione, pur seguendo personalmente i miei profili. Non posso leggere tutti quanti, ma cerco di essere più presente possibile. Agli odiatori nessuna risposta".
È più difficile per una donna imporsi come comico?
"Un pochino. I social pareggiano la questione di genere, ma è indubbio che un uomo possa pronunciare qualsiasi volgarità, mentre ascoltando una donna spesso si esclama O mio Dio!".
Che rappresentazione porterà al Verdi?
"La sintesi della mia vita, con tutte le fasi della mia quotidianità abbinate ai vari gusti di gelato. Un esempio: la crema è la famiglia, la cioccolata amara lo sport. Sono una iperattiva da divano, se faccio qualcosa in palestra è soltanto per avere fiato da recitazione".
A maggio l’attendono il debutto al Parioli a Roma e al Manzoni a Milano. Mica male.
Gianluca Barni