Le Terme e la questione del verde. Via alle attività di messa in sicurezza

Dopo il crollo del pino a ’La Salute’, l’azienda si è rivolta all’ingegner Bomberini e all’agronomo Perrino

Le Terme e la questione del verde. Via alle attività di messa in sicurezza

Le Terme e la questione del verde. Via alle attività di messa in sicurezza

La gestione del verde e degli alberi alle Terme di Montecatini, per decenni, è stata apprezzata a livello nazionale e internazionale. Adesso, la situazione non è delle più facili. La crisi dell’azienda è stata purtroppo accompagnata anche da problemi in questo ambito, purtroppo. L’incidente avvenuto lo scorso 10 novembre alle Terme La Salute, quando l’improvviso crollo di un pino provocò ben sette feriti, ha spinto l’azienda a rivolgersi all’ingegner Luca Bomberini per proporre e coordinare le attività di messa in sicurezza, da mettere in atto sulle alberature di stabilimenti e proprietà delle Terme aperte al pubblico. Il professionista ha prodotto una relazione tecnica, allegata a quella semestrale, al 31 dicembre, che il commissario giudiziale Alessandro Torcini ha presentato al tribunale fallimentare, in merito all’andamento della procedura di concordato. "Le Terme – conferma Bomberini – hanno da sempre provveduto direttamente con il proprio personale a effettuare la manutenzione ordinaria del verde all’interno degli stabilimenti e nei parchi di proprietà. Quando venivano rilevate evidenti situazioni di aggressione da parte di muschi delle essenze o di instabilità, si provvedeva all’abbattimento".

Dopo l’incidente avvenuto alle Terme La Salute, l’azienda ha dato mandato all’agronomo Marco Perrino di dare inizio alle attività di accertamento nell’area e a tutte le operazioni necessarie alla valutazione della stabilità e della sicurezza, anche con metodologie strumentali, degli alberi e delle essenze arboree. "L’attività di Perrino – spiega Bomberini – è articolata in fasi. L’importo complessivo è di 20.954 euro, oltre oneri di legge. La procedura proposta prevede innanzitutto il censimento del patrimonio arboreo e una valutazione visiva delle condizioni di ciascuna essenza. Sugli esemplari in cui vengono individuate criticità sono eseguite indagini strumentali o approfondimenti al fine di verificare parametri indicativi per la valutazione del rischio di ciascuna essenza esaminata. Vengono quindi stabiliti pericolosità e rischio arboreo, secondo il protocollo Arete’ e individuati rischi possibili". Lo stabilimento Tamerici, inserito nell’area della pineta, è caratterizzato da un parco recintato su cui insistono alcuni pini. Una parte di essi sono vicini all’edificio e alle aree aperte al pubblico. "Vista la disponibilità manifestata dal Gruppo carabinieri forestali di Pistoia – prosegue Bomberini – su iniziativa del prefetto, il patrimonio arboreo sarà oggetto di valutazione da parte dei militari".

Il comportamento anomalo di alcune alberature, in un’area delle Terme aperte al pubblico, riscontrato da tecnici agronomi, richiede ulteriori valutazioni, come spiega l’ingegnere. Viene ipotizzato anche il possibile abbattimento di alcune piante presenti nella zona dell’ex stabilimento Grocco e della ex Palazzina consulenti, oggi Banca Fideuram. "Le alberature presenti su un terrapieno in via Bruceto – aggiunge Bomberini – di proprietà delle Terme sono pericolosamente inclinate verso le abitazioni". Per il Tettuccio, dove la situazione del patrimonio arboreo non è rosea, visti i crolli di alberi avvenuti in occasione di eventi meteorologici eccezionali negli ultimi anni, il tecnico propone una collaborazione con i carabinieri del Gruppo forestale, coinvolgendo anche la Soprintendenza. Le Terme, conclude la relazione, si impegnano a fare abbattere tutti gli alberi e le essenze che potrebbero rivelarsi pericolosi.

Daniele Bernardini