Khrystyna l’appello della mamma

La donna si rivolg ai rapitori della figlia: "Ridatemela"

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Un altro disperato appello dall’Ucraina di mamma Inna che, a causa dei difficoltà burocratiche, ancora non ha avuto il via libera per venire in Italia e mettersi a disposizione degli inquirenti: "Ridatemi mia figlia". "Una mamma che è a pezzi vuole sentire almeno la voce della sua figlia", dice la donna che parlò con Khrystyna Novak, un’ultima volta al telefono, il 31 ottobre, prima che tutto accadesse: che il compagno della 29enne fosse arrestato per armi e droga e che lei, una manciata di ore dopo quel fatto, sparisse nel nulla da Orentano dopo aver raccontato per telefono ad un’amica le sue paure. "Vorrei ringraziare tutte le persone che mi stanno vicino in questo momento molto doloroso", si legge nel messaggio della donna, recapitatoci dal legale che l’assiste, l’avvocato Daica Rometta. Poi le parole a chi si è preso Khrystyna: "Voglio rivolgermi alle persone che probabilmente trattengono mia figlia – prosegue la donna – . Dovete capire che nessun guadagno al mondo è paragonabile con il dolore e la sofferenza che provo. Anche voi avete delle persone care e non auguro a nessuno di sentire questo dolore". La signora Inna fa un accenno anche al compagno della figlia, Airam Gonzalez, 41 anni, imprenditore nel settore delle pelli a Ponte a Cappiano che lei ha conosciuto e che non accusa di alcunché – neanche di aver fatto del male indirettamente a Khrystyna – perché ha visto che erano molto innamorati. "Khrystyna – dice - era molto innamorata di un uomo che non è riuscita a proteggerla".