Italia Nostra: richieste ai candidati di Pescia e Ponte Buggianese "Programmazione di area vasta"

L’associazione: "Gli spazi ancora liberi vanno preservati significativamente dall’impermeabilizzazione" .

Italia Nostra: richieste ai candidati  di Pescia e Ponte Buggianese  "Programmazione di area vasta"

Italia Nostra: richieste ai candidati di Pescia e Ponte Buggianese "Programmazione di area vasta"

In occasione delle prossime elezioni amministrative di maggio nei comuni di Pescia e di Ponte Buggianese, Italia Nostra intende offrire ai candidati sindaci un ventaglio di idee che auspica "possano essere condivise e che possano contribuire a formare il piano di lavoro della futura amministrazione per il prossimo quinquennio".

Per quanto riguarda gli strumenti di pianificazione territoriale "Si crede fermamente - si legge nel documento dell’associazione – che sia necessario modificare l’approccio attuale e tentare una programmazione di “area vasta” coinvolgendo almeno i vicini livelli locali di rappresentanza (comuni limitrofi sia sul versante pistoiese sia su quello lucchese) per attivare un percorso di uscita dall’autoreferenzialità, con l’adozione di modelli di governance innovativi. Il Piano Strutturale e il Piano Operativo devono svilupparsi in chiave di riqualificazione e valorizzazione dell’esistente. Dal punto di vista dello sviluppo insediativo l’opzione di fondo non può che essere quella di guardare al patrimonio esistente come una grande risorsa, oggi male utilizzata, che richiede un recupero di qualità e di funzionalità con particolare attenzione al risparmio energetico, al contenimento del consumo di suolo e alla necessità di dare risposta alla nuova domanda abitativa. Conseguentemente l’indicazione che diamo è quella di privilegiare il “costruire sul costruito” (preservando significativamente dall’impermeabilizzazione gli spazi liberi), tenendo conto delle condizioni ormai diffuse di sottoaffollamento del patrimonio, con una quota rilevante di nuclei familiari ridotti che vivono in alloggi sovradimensionati e spesso carenti di servizi adeguati".

Una particolare attenzione viene dedicata alle Dieci Castella". Per Italia Nostra "va posta alla valorizzazione del sistema urbano delle “Dieci Castella” e al rilancio della Svizzera Pesciatina in chiave turistico-culturale e naturalistico per un turismo di charme, attraverso un piano particolareggiato di area. Gli antichi borghi della Valleriana possono infatti essere un’attrattiva turistica non secondaria. La valorizzazione dei borghi può stimolare l’offerta di una ricettività complementare, un’ospitalità “altra” e “alta”, un’ospitalità diffusa: le case storiche del borgo, alcune in via di abbandono, potrebbero essere proposte come ospitalità di charme, a cui ovviamente si dovranno affiancare punti di ristoro e magari servizi pubblici adeguati. Si dovrà pensare anche all’uso delle tecnologie orientate a migliorare la qualità ambientale e l’estetica, a servizi e strutture di sostegno all’ospitalità, pensiamo ad esempio agli empori polifunzionali. E poi, sarà indispensabile progettare un piano che sappia ridefinire anche l’arredo urbano per restituire ai borghi il fascino di un tempo antico in primis deve essere rimosso tutto l’obbrobrio urbano sovrastrutturale, tipo: pali e cavi della corrente elettrica, del telefono, antenne paraboliche".

Per Ponte Buggianese i riflettori vanno sul Padule di Fucecchio. "Un discorso a parte merita il Padule: occorre ricordare che si tratta di un sito strategico per la tutela della biodiversità in Italia e in Europa, che merita degli standard ben più elevati di salvaguardia e valorizzazione così com’è evidente che un luogo così complesso richieda livelli di competenza complessi, non solo dal punto di vista istituzionale". Italia Nostra chiede ai candidati a sindaco di "evitare l’ipotizzata frammentazione delle competenze a favore di una governance equilibrata e attenta anche agli interessi socioeconomici dei diversi soggetti coinvolti e capace di recuperare innanzitutto un clima di relazioni basato sul confronto costruttivo e leale. Il degrado degli ecosistemi acquatici e l’alterazione delle dinamiche ecologiche che interessano questo cratere palustre sono tali da non permetterci posture autoreferenziali". Italia Nostra chiede di sollecitare "l’amministrazione regionale affinché dia l’avvio ad un percorso verso la sottoscrizione di un

Contratto di Area Umida, in cui coinvolgere attivamente le Istituzioni, i Centri di Ricerca, le Associazioni e tutti i diversi operatori economici le cui attività insistono o sono comunque correlate all’ecosistema Padule, con particolare riferimento ai comparti delle attività industriali, dell’agricoltura, del turismo e della caccia". Per tutelare il Padule l’associazione propone un contratto di area umida: "Uno strumento che dovrebbe segnare davvero un nuovo inizio. Un processo decisionale aperto, trasparente, capace di ricomporre gli interessi spesso conflittuali del luogo, nel rispetto delle competenze di ciascuno degli attori interessati".