REDAZIONE MONTECATINI

Il grande ritorno di Brignano al teatro Verdi

Il popolare comico romano domenica pomeriggio presenterà il suo ultimo spettacolo: "Un’ora sola vi vorrei", remake della celebra canzone

Torna, a grande richiesta, al teatro Verdi il comico Enrico Brignano che domenica pomeriggio alle 17 presenterà il suo ultimo spettacolo. Dopo i sold out di "Innamorato Perso", che ha fatto ridere ed emozionare il pubblico italiano dei palazzetti, l’artista torna in scena con questo nuovo e imperdibile show che sfida e rincorre il tempo.

"Ruit hora", dicevano i latini. "Il tempo fugge", facciamo eco noi oggi. Che poi, che c’avrà da fare il tempo, con tutta questa fretta? E come mai, se il tempo va così veloce, quando stiamo al semaforo non passa mai?

"L’attesa del piacere è essa stessa piacere", sosteneva Oscar Wilde. In effetti, Oscar ha ragione. Perché quando sei sotto al sole alla fermata dell’autobus, ti fanno male i piedi, non ci sono panchine, è ora di pranzo e non hai neanche un pacchetto di crackers… e tornare a casa sarebbe essa stessa un piacere… lì l’attesa del piacere… per piacere… si capisce che è un piacere, no? Mi sa che le teorie di Oscar Wilde vanno un po’ riviste…A spasso nel suo passato, tra ricordi e nuove proposte che rappresentano un ponte gettato sul futuro, Enrico passeggia sulla linea tratteggiata del nostro presente, saltella tra i minuti, prova a racchiudere il fiume di parole che ha in serbo per il suo pubblico e a concentrarle il più possibile, in un’ora e mezza di spettacolo. Sì, un’ora e mezza. Ma il titolo dice "un’ora sola".

E la mezz’ora accademica non ce la mettiamo? E poi c’è il condizionale "vi vorrei", che indica un desiderio non una realtà. O magari Brignano riuscirà magicamente, insieme al suo pubblico, a fermare anche il tempo?

Lo spettacolo del comico romano è una riflessione sulle nostre ossessioni. "Un’ora sola vi vorrei", è un remake della celebre canzone del 1938 interpreta da tante cantanti: da Ornella Vanoni a Giorgia. Enrico Brignano ha variato con il "vi vorrei", pensando al suo pubblico ma soprattutto riflettendo sull’ora, "ovvero il tempo".