Il dibattito sulla variante. Collodi spinge per lo sviluppo sul lato del versante lucchese

All’incontro pubblico molto sentito dalla comunità la Provincia ha presentato le due ipotesi su tavolo

Il dibattito sulla variante. Collodi spinge per lo sviluppo sul lato del versante lucchese

Il dibattito sulla variante. Collodi spinge per lo sviluppo sul lato del versante lucchese

La sala del Grillo dell’Osteria del Gambero Rosso ha ospitato l’incontro pubblico organizzato dall’amministrazione comunale per fare il punto con i cittadini sulla situazione della variante esterna a Collodi. Hanno partecipato alla serata il sindaco Riccardo Franchi, il vice sindaco Luca Tridente, numerosi consiglieri comunali, il presidente della Provincia di Pistoia Luca Marmo, il consigliere provinciale con delega alla viabilità Lisa Amidei, il consigliere regionale Marco Niccolai, e l’ingegnere Sergio Violetta, progettista che per conto della Provincia ha effettuato gli studi di fattibilità delle diverse ipotesi. Una riunione molto partecipata su un tema molto sentito dalla comunità, che sente necessaria e urgente la soluzione al problema del traffico pesante che attraversa il centro della frazione.

Due le ipotesi presentate da Violetta, quella che con un tunnel sotto l’abitato di Collodi Castello unirebbe via Provinciale Lucchese a Ponte a Villa, e quella che, invece, si dipanerebbe lungo il crinale dei colli del versante lucchese. Molti gli interventi: fra gli altri, quelli del geometra Massimo Ciomei, che per conto del comitato spontaneo sorto per spingere verso la realizzazione della variante ha svolto un indagine tecnica sulla proposta del tunnel, e di Maurizio Magni, a nome di Confindustria Toscana Nord. "Abbiamo chiesto ufficialmente di sviluppare maggiormente l’ipotesi della variante sul lato di Capannori – afferma Franchi –. Nel corso della serata sono stati presentati un progetto di fattibilità e uno di prefattibilità, il primo sotto Collodi, l’altro sul versante lucchese. Noi, anche alla luce degli interventi registrati nel corso dell’incontro, abbiamo chiesto che siano individuate le risorse per realizzare uno studio più approfondito sul secondo. Dalla riunione, infatti, è emersa una unione di intenti, fra i cittadini e l’amministrazione comunale. Ci auspichiamo che sia individuata, come soluzione finale, quella sul lato lucchese, che alleggerirebbe anche la situazione di Ponte all’Abate. Dopo tanti anni di chiacchiere- conclude -era l’ora di cominciare a parlare più seriamente delle possibilità di soluzioni, sia sul versante lucchese che su quello pesciatino".

Emanuele Cutsodontis