Il coraggio di Ilaria "Parigi è stata uccisa"

L’autrice pesciatina pubblica il volume che parla di "dolore e speranza, di ritrovamenti e addii" in chiave biografica

Migration

Per i tipi della viterbese Edizioni Dialoghi, è uscito il secondo libro di Ilaria Parlanti, "Parigi è stata uccisa" (www.edizionidialoghi.it). Il racconto di una persona nata diversamente dagli altri, di ogni outsider della società, di coloro che sono ai margini, incompresi, taciuti, invisibili. Il volume rappresenta la forma più sostanziale di amore che l’autrice prova per Parigi, la città che le ha dato una seconda possibilità alla vita. Parlanti infatti è nata con una rarissima sindrome genetica, la Jarcho Levin, che non le avrebbe permesso di sopravvivere senza il tentativo operato da un chirurgo francese. È rimasta vittima di un colpo infelice del caso: una città bellissima e romantica con i suoi occhi da bambina l’ha vista terribile e crudele. Poi ha capito, piano piano, che la sporcizia che aveva visto nei capillari della città era la sporcizia della vergogna che provava nei suoi stessi confronti.

In "Parigi è stata uccisa" l’autrice racconta il dolore, la forma più vera di vita, il coraggio e la rassegnazione. Racconta l’odio che ha provato per se stessa e l’amore di cui deve ancora imparare a circondarsi. Questa è una raccolta in cui la città diventa personaggio, con un volto e un’anima. "Di Parigi – spiega – avevo ancora bisogno di parlare. Di cosa tratta questo libro? Di dolore e speranza, di sofferenza e solitudine, di serenità, di ritrovamenti e addii, di capitali europee che rappresentano il vecchio continente e un nuovo mondo. Si parla di contraddizioni dell’essere umano nella sua forma più pura e oscura".

Nata a Pescia 25 anni fa, Parlanti ha frequentato il liceo Lorenzini; fin da quando aveva 12 anni partecipa a concorsi letterari, venendo menzionata in oltre 300 segnalazioni. Nel 2017 è stata selezionata dalla Fondazione Mario Luzi fra i 150 autori dell’Enciclopedia della Poesia contemporanea. Nel 2019 ha scritto due cortometraggi, premiati in festival internazionali, due anni più tardi ha fatto il proprio esordio nella narrativa.

E.C.