Turismo, la crisi delle gite scolastiche

Gli hotel si attendono un forte calo di presenze

Gite scolastiche

Gite scolastiche

Montecatini 20 febbraio 2019 - La presenza delle gite scolastiche nella prossima primavera a Montecatini Terme rischia di essere ridotta di oltre la metà rispetto agli anni passati. I viaggi di istruzione, dall’inizio degli anni Novanta, hanno rappresentato una risorsa importante per numerose strutture ricettive della città per far fronte alla progressiva riduzione del turismo individuale e termale. I gruppi dei ragazzi, diretti a visitare le città d’arte come Firenze, Lucca, Pisa o Siena, trascorrono due o tre giorni negli hotel, di solito tre stelle, utilizzando la formula della mezza pensione.

Gli introiti che arrivano da questi gruppi sono assai bassi, ma per diversi alberghi di fascia medio-bassa rappresentano spesso l’unico ossigeno disponibile, soprattutto nei primi mesi della stagione turistica. Il portale Skuola.net ha intervistato ragazzi delle medie e delle superiori, ottenendo risposte preoccupanti per gli hotel che sono soliti lavorare con questo tipo di turismo. Solo il 42% degli intervistati dice che partirà (quasi due su tre lo faranno a marzo e aprile), mentre il resto rimarrà a casa. Perchè gli altri studenti salteranno la gita?

In un caso su quattro a salire sul banco degli imputati sono i professori, che si rifiutano di accompagnare la classe. Nel 10% dei casi ci sono questioni disciplinari a far saltare la partenza. I motivi economici in base al sondaggio di Skuola.net sarebbero marginali, appena l’8%. C’è poi la scarsa adesione riscontrata verso alcuni viaggi di istruzione, registrata nel 7% dei casi, o la paura del terrorismo, il 3%. E il restante 9%? Si tratta degli studenti che, pur avendo avuto il via libera da parte della scuola, non parteciperanno lo stesso al viaggio.

Tra questi, il 28% è costituito da quelli con famiglie che non possono permettersi di pagare le spese. C’è poi la mancanza di fiducia da parte di fiducia dei genitori (6%) e il timore di attentati (3%). Ma la percentuale più alta, il 30%, è rappresentata da quelli che non hanno piacere a stare con i loro compagni di classe. Una situazione, quest’ultima, che la dice lunga su come sia cambiato il clima di amicizia e cordialità fra coetanei che una volta caratterizzava praticamente ogni classe.