Gestione del depuratore. Montecatini sorride. Avrà un maxi risarcimento

Dopo trent’anni di contenziosi, i giudici hanno dato ragione al comune termale. Otterrà mezzo milione da Monsummano e 150mila euro da Pieve a Nievole.

Gestione del depuratore. Montecatini sorride. Avrà un maxi risarcimento

Gestione del depuratore. Montecatini sorride. Avrà un maxi risarcimento

Il Comune vince la causa contro le amministrazioni di Pieve a Nievole e Monsummano e ottiene oltre 650mila euro relativi a spese che sarebbero spettate ai due enti per la gestione e la manutenzione del vecchio depuratore intercomunale. La vicenda, tra confronti giudiziali e politici, si trascinava da circa trent’anni.

La seconda sezione del Consiglio di Stato ha accolto la richiesta avanzata dal comune di Montecatini, rappresentato dall’avvocato Gaetano Viciconte: Monsummano dovrà pagare 500.039,08 euro all’amministrazione termale, mentre Pieve a Nievole ne dovrà dare 152.806,89, a cui vanno aggiunte le rivalutazioni, le spese legali e quelle del tecnico incaricato della rivalutazione.

Il vicesindaco di Montecatini Alessandro Sartoni (in foto), assessore ai lavori pubblici, e Alessandro Lumi, assessore al bilancio, hanno tenuto vari incontri con gli amministratori degli altri due enti per raggiungere un accordo, nel recente passato, ma le distanze tra le due parti non sono state superate e ogni possibile transazione è sfumata. "La disciplina dei rapporti tra i Comuni – ricorda il ricorso presentato dall’amministrazione – era stata affidata alla convenzione per la costruzione e gestione dell’impianto di depurazione dei liquami fognari in località Porrione, a Pieve a Nievole. L’accordo affidava al comune di Montecatini la funzione di capofila per la costruzione e gestione dell’impianto di depurazione da ubicare in via dello Zizzolo nel territorio di Pieve a Nievole. All’articolo 3 istituiva una commissione tecnico-amministrativa composta dai sindaci dei tre Comuni o loro delegati, da tre tecnici designati rispettivamente dalle amministrazioni dei tre Comuni nell’ambito dei rispettivi uffici tecnici comunali e da tre eventuali esperti esterni designati rispettivamente dalle tre amministrazioni. Agli articoli 4 e 5 ripartiva le spese di costruzione e di gestione proporzionalmente agli abitanti serviti: 59,4% Montecatini, 30.6% Monsummano, 10% Pieve a Nievole. All’articolo 6 stabiliva che Montecatini avrebbe provveduto a presentare a Monsummano e Pieve a Nievole le richieste di pagamento delle quote, su conforme parere della commissione".

Montecatini ha ricordato che "non avendo i comuni di Monsummano e Pieve mai rimborsato i costi di gestione loro imputabili, erano stati chiesti e ottenuti dal Tribunale di Pistoia due decreti ingiuntivi che però, sull’opposizione dei due Comuni debitori, erano stati revocati per non essere mai stati acquisito il prescritto parere della commissione tecnico amministrativa prevista dalla convenzione, necessario ai fini del pagamento. Così i crediti erano non esigibili (in quanto per i lavori di manutenzione straordinaria occorreva il parere preventivo, mentre per le spese di gestione ordinaria occorreva comunque il parere a consuntivo)". Dopo la prima sentenza sfavorevole del Tar, il Montecatini ha fatto ricorso al Consiglio di Stato, ottenendo pieno riconoscimento alle sue richieste.

Daniele Bernardini