
Il rendering della sopraelevata in via Marruota secondo il comitato contrario
Montecatini 4 ottobre 2016 - Avrebbero presentate circa 5 mesi fa le ipotesi progettuali definitive per la realizzazione del raddoppio ferroviario lungo la linea Firenze-Lucca, nella tratta che passa da Montecatini. E tra queste sarebbe stata scelte quella più opportuna per l’interesse della città. Ieri pomeriggio, invece, il sindaco Giuseppe Bellandi, nel corso dell’incontro organizzato nella sala consiliare del municipio, ha descritto agli intervenuti le bozze mostrate all’amministrazione, ma non consegnate, dai tecnici di Rfi.
La società del gruppo Ferrovie dello Stato non ha ancora conclusa la procedura Le immagini definitive dovrebbero arrivare entro il 30 ottobre, al termine di un’eccessiva serie di rinvii. La giunta conferma la volontà di realizzare una sopraelevata in città anche se, come ha dichiarato il responsabile dell’amministrazione, questa ipotesi, rispetto al tanto vituperato passaggio a raso, comporterebbe l’abbattimento di 50 edifici invece che 32. Gli spazi di transito, infatti, si allargherebbero da 14 a 22 metri, con tutti i conseguenti problemi.
Il passaggio a raso, inoltre, comporterebbe modifiche rispetto alle previsioni iniziali. “Questa ipotesi – ha dichiarato Bellandi durante l’incontro - esclude la realizzazione di un sottopasso in via Tripoli, perché non esistono le condizioni per un’ipotesi del genere. Per questo, Rfi pensa a una sopraelevata che da via Foscolo arrivi a piazza Italia. Il passaggio a raso comporterebbe un costo un costo inferiore dei lavori e una minore interruzione del servizio rispetto alla sopraelevata, sempre secondo Rete Ferroviaria Italiana. L’amministrazione regionale, da parte sua, chiede tempi certi e spese contenute nei 250 milioni di euro previsti per la seconda tratta. Non è possibile accontentare tutti, ma una decisione va presa”.
Marta Gentili, esponente del comitato “Montecatini una sola”, ha chiesto all’amministrazione di individuare un consulente capace di valutare le soluzioni tecniche che saranno presentate a fine mese, nel caso in cui mantenesse gli impegni presi, da Rfi. “Possiamo contare su Monia Ramadori dell’ufficio lavori pubblici – ha risposto Bellandi – che ha fatto una tesi di laurea sul trasporto ferroviario, su Mario Damiani dell’ufficio urbanistica, e sul geologo Marco De Martin Mazalon. Come renderà noto in seguito Rfi, l’ipotesi interramento non può essere realizzata in alcun modo, per rischi legati ai crolli e ai vincoli idrogeologici”.
Ilaria Michelucci, esponente di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, ha ricordato che la normativa sulla partecipazione consente anche di presentare progetti alternativi per la tratta, soluzione confermata da Bellandi. Massimo Macucci, esponente del comitato “Mai sopraelevata”, impegnato contro la soluzione preferita dall’amministrazione, ha sottolineato come sia possibile realizzare un sottopasso in via Marruota. E dai consiglieri di minoranza Cristiano Berti (Movimento Cinque Stelle) e Silvia Motroni (Lista Ora) è arrivato un invito a presentare il prima possibile i progetti definitivi.