
di Martina Nerli
Mercoledì pomeriggio alla prima di corsa di Follonica in sella a Sun’s Dance è salita una giovane ragazza bionda con poca esperienza ma il talento sconfinato di chi si chiama Bellei. Un trascorso nell’equitazione poi il debutto in sulky all’ippodromo di Montechiarugolo ed infine il successo in una corsa di galoppo, Emily non ha chiuso le sue ambizioni ad una sola specialità anzi, ha provato a vivere il mondo dei cavalli a 360° con la curiosità tipica della giovane età e il dna che non poteva portarla altrove. La tradizione continua, da nonno Nello a babbo Enrico passa la storia del trotto italiano ma con Emily il cognome imbocca altre strade. A Follonica hai vinto la tua prima corsa in carriera, raccontaci l’emozione: "Speravo in un piazzamento perchè il cavallo veniva da una vittoria e sulla pista dei Pini si trova particolarmente bene, diciamo che le cose sono andate meglio del previsto. Sono sensazioni difficili da spiegare, il successo credo sia il risultato di un feeling perfetto con il cavallo ma correre è anche una sfida con se stessi, andare oltre la propria emotività, superare la fatica e mantenere quella lucidità indispensabile per capire il momento esatto in cui fare la mossa giusta".
E’ la tua quinta corsa in carriera, il tempo in questo sport aiuta tanto.
"Sul piano emotivo l’esperienza consente di abituarti ad alcune emozioni e viverle con più naturalezza. Dal punto di vista pratico con i cavalli non si smette mai di imparare".
Ti abbiamo visto vincere al trotto e adesso al galoppo, hai deciso cosa farai da grande?
"Il mio sogno è sempre stato quello di correre il trotto montato, le cinque corse al galoppo le ho disputate per salire di grado e convertire la licenza in amazzone professionista, adesso ho libero accesso a tutto il mondo delle corse. Il galoppo l’ho vissuto come un passaggio burocratico adesso sull’onda dell’entusiasmo posso dire che inizia a piacermi".
I tuoi genitori come hanno commentato la tua prima vittoria?
"Dopo il palo erano più felici di me. Fino ad oggi mi hanno sempre accompagnato a correre ma i loro commenti sono principalmente legati alla tattica o alla freddezza che ho saputo mantenere in corsa, avendo frequentato e praticato esclusivamente il trotto alcuni dettagli del galoppo non possono notarli".
A luglio hai superato brillantemente l’esame di maturità, pensi di proseguire con l’università?
"Negli ultimi anni ho cercato di portare avanti contemporaneamente gli studi e il lavoro in scuderia e devo ammettere che è faticoso, da ora in poi preferisco dedicarmi ad una cosa sola mettendoci tutto l’impegno possibile. Ho il previlegio ma anche il peso di essere nata con un cognome importante, sicuramente la mia vita è legata indissolubilmente alla tradizione di famiglia ma è ancora presto per dire tante cose, mi mancano ancora 9.999 vittorie per raggiungere babbo".