È ancora allarme svastiche. Deturpata una statua in Valleriana

Dopo i casi di Lamporecchio e Chiesina Uzzanese, sfregiato un busto nella piazza della frazione di Aramo

È ancora allarme svastiche. Deturpata una statua in Valleriana

È ancora allarme svastiche. Deturpata una statua in Valleriana

Una pessima sorpresa si è palesata ieri mattina davanti agli occhi degli abitanti di Aramo, una fra le più affascinanti della Valleriana. Il busto posto nella piazza principale della castella è stato vandalizzato da ignoti, che lo hanno deturpato dipingendo una svastica sulla fronte, un paio di baffetti come quelli di Hitler sopra il labbro, e scrivendo ‘Aramo sudicia’ su una guancia. In Valdinievole è il terzo gesto di questo tipo dall’inizio del 2024. A gennaio il primo a Lamporecchio, dove la lapide dedicata a un comandante partigiano fu oggetto del disegno di una svastica. Il secondo la settimana scorsa a Chiesina Uzzanese, dove sono stati vandalizzati i giochi del parco pubblico intitolato a Sandro Pertini. Un gesto ancora più grave dei precedenti quello verificatosi ad Aramo, perché arriva a pochi giorni dalla Festa della Liberazione, il 25 aprile.

Pronta la reazione dell’amministrazione comunale, che ha espresso profonda indignazione condannando con fermezza quello che viene definito come "l’ignobile gesto compiuto ad Aramo – afferma una nota di Uniti per Pescia – dove sono state imbrattate con delle svastiche e altri simboli le statue di pietra serena installate alcuni anni fa. La cosa è molto preoccupante soprattutto data la vicinanza alle celebrazioni per la liberazione dell’Italia dal nazifascismo che si terranno il 25 aprile prossimo. Come amministrazione comunale ci auguriamo che le forze dell’ordine individuino i responsabili di questi gesti inqualificabili con l’invito a chiunque avesse visto qualcosa di denunciare l’accaduto. Pescia è antifascista- conclude la nota del gruppo civico di maggioranza -e la medaglia di bronzo al valore per benemerenze partigiane, apposta sul nostro gonfalone, ne è la prova".

"È quasi sicuramente una ragazzata – commenta il presidente Anpi di Pescia, Sergio Tintori –. Aramo sarà anche sporca, ma l’idea di utilizzare simboli nazisti e fascisti per segnalarlo è pazzesca. Questi simboli sembrano aver perso significato. È un segnale di perdita dei valori, di mancanza di educazione civile, di amnesie sulla storia del nostro paese, e non solo; io non mi metterei mai a utilizzare simboli sacri per segnalare il mio disagio rispetto a qualsivoglia problema, sapendo che offendono persone che credono fermamente in certi valori. L’impegno dell’Anpi, soprattutto nei confronti dei giovani, consiste proprio nel far conoscere questi valori e questi disvalori, facendo conoscere la storia della Resistenza partigiana e per difendere la nostra Costituzione, organizzando ogni anno iniziative e convegni".

Sulla questione è intervenuto, allarmato, anche il consigliere regionale Marco Niccolai: "L’escalation di questi atti nella nostra provincia è preoccupante – afferma – non possono essere derubricati come mere azioni vandaliche. Occorre che le autorità competenti non sottovalutino questi fatti e individuino quanto prima le responsabilità. Mi auguro che tutte le forze politiche si affianchino alla condanna del sindaco Riccardo Franchi, perché su queste cose è necessario non offrire sponde di legittimazione a chi pensa si possa sdoganare impunemente simboli di un passato buio della nostra storia".

Emanuele Cutsodontis