
"Accompagnare le persone durante la malattia, alleviare le sofferenze, dare conforto e sostegno alle famiglie". Arnaldo Pieri, presidente dell’Associazione Valdinievole per la lotta ai tumori (Asvalt), così descrive il progetto di assistenza domiciliare dei malati oncologici, presentato alla Casa della prevenzione di Montecatini. Asvalt, Società della Salute della Valdinievole e l’Asl Toscana Centro forniranno sostegno e cure adeguate alle persone malate nel momento più difficile e doloroso.
Ai servizi già forniti da Asl e Sds, grazie a questa iniziativa fortemente voluta da Asvalt si aggiungono due figure professionali: un medico adeguatamente formato e uno psicologo, che si dedicheranno solo alle cure palliative e al supporto psicologico insieme ai volontari Asvalt. Medico e psicologo saranno impegnati nel fornire assistenza domiciliare ai malati e anche a coloro che si trovano nell’hospice di Spicchio e ai ricoverati nel reparto oncologico dell’ospedale di Pescia.
"In Valdinievole come nel resto della Regione - spiega la Sds – i tumori restano una delle principali cause di morte. Nel triennio 2013-2015, per il quale è disponibile l’informazione sulle cause di decesso, le principali patologie che hanno determinato il decesso dei residenti sono state in ordine decrescente le malattie cardiocircolatorie, i tumori e le malattie dell’apparato respiratorio, che insieme rappresentano il 73% del totale dei decessi, analogamente a quanto accade in Toscana e in Italia. Nel triennio considerato in Valdinievole sono morte a causa di un cancro 1.108 persone".
Alla conferenza hanno preso parte Arnaldo Pieri presidente Asvalt con la moglie Felicia, il vescovo Roberto Filippini, Riccardo Franchi presidente di Sds Valdinievole, Patrizia Baldi direttore di Sds, Sabrina Pientini responsabile dell’unità funzionale cure palliative azienda dell’Usl, sindaci della Valdinievole e rappresentanti dei Comuni.
"Ringrazio i rappresentanti delle istituzioni – ha detto Arnaldo Pieri – e il vescovo che è sempre presente e ci dà coraggio. Voglio ricordare anche Claudio Bartolini, indimenticabile direttore di Sds. Il progetto nasce da un’importante collaborazione, attiva da molti anni, fra Sds, Asvalt e Asl, alla cui realizzazione collabora anche la Banca di Pescia, che ha creduto fin da subito all’iniziativa, fornendo un importante contributo. Abbiamo bisogno di molti volontari, perché il progetto richiede impegno. Non ci possiamo permettere di dire a una persona: vengo tra dieci giorni. Dobbiamo dare efficienza e tempestività".
"L’iniziativa – dice Riccardo Franchi – parte dai tempi di Claudio Bartolini. Uno dei sogni quando sono diventato presidente Sds, coltivato insieme ad Arnaldo, era proprio realizzare questo progetto. Con oggi partiamo e dobbiamo metterci sempre una marcia in più".
"A volte purtroppo – commenta Patrizia Baldi – le cure non sono sufficienti a permettere la guarigione. È allora che le cure devono avere un’altra finalità: permettere alla persona fi terminare la propria vita con dignità, di andarsene limitando le sofferenze, accompagnata dai propri cari. Come enti pubblici abbiamo il dovere di riconoscere al malato e alla sua famiglia tutto il supporto necessario a affrontare una malattia terminale e questo progetto ci permetterà di essere ancor più presenti".
Valentina Spisa