Concordato, Comune non fa sconti E’ stato inserito tra i postergati Ma vuole i soldi per la Palazzina

Per il commissario l’ente riceverà i soldi spettanti (559mila euro) per ultimo e se ne resteranno. Ha presentato opposizione anche l’ex amministratore per "l’indeterminatezza sui pagamenti".

Concordato, Comune non fa sconti  E’ stato inserito tra i postergati  Ma vuole i soldi per la Palazzina
Concordato, Comune non fa sconti E’ stato inserito tra i postergati Ma vuole i soldi per la Palazzina

Mancano poco più di dieci giorni all’avvio della procedura di voto per l’immigrazione del concordato in continuità tra i creditori delle Terme. I soggetti coinvolti, potranno esprimere il loro parere, favorevole o contrario, tra il 25 maggio e il 5 giugno. Nel frattempo, il commissario giudiziale Alessandro Torcini ha ricevuto alcune osservazioni sulle quali, verosimilmente, dovrebbe prendere decisioni dopo la procedura. Nell’elenco dei creditori legittimati al voto, ha inserito il credito del Comune, relativo all’indennità di occupazione per 559.861 euro da parte delle Terme della Palazzina Regia, tra i "soci finanziatori postergati" per il periodo anteriore al 10 ottobre 2022. Questo vuol dire che, nella specifica situazione, l’ente riceverà i soldi per ultimo, caso mai fossero rimasti. Il Comune "contesta che il proprio credito di indennità di occupazione possa essere assimilato a quelli previsti dall’articolo 2467 del codice civile, relativo al finanziamento dei soci. Il Comune, in data 8 agosto 2019, ha addirittura notificato alla società Terme un’ordinanza di rilascio, in base all’articolo 823 del Codice Civile, poiché la Palazzina Regia appartiene al Comune. In seguito al mancato rilascio, il Comune ha richiesto a più riprese il pagamento dell’indennità di occupazione, il cui importo è stato quantificato con una perizia richiesta all’Agenzia delle entrate". Osservazioni e contestazioni in merito al piano di concordato, sono state inviate anche dall’ex amministratore Paola Paganelli che, dopo aver vinto la società nei primi due gradi del processo civile, attende ora il responso della Corte di Cassazione. Attraverso il suo legale Massimo Mazzei "contesta il piano concordatario perché, in riferimento all’interessata, presenta tratti di indeterminatezza in merito alle tempistiche di pagamento, tali da non consentire l’esercizio di un diritto informato. Viene contesto come il piano non preveda per la Dottoressa Paganelli la collocazione del suo credito, almeno per la parte formatasi dopo la sentenza di primo grado, nella classe dei dipendenti nella parte assistiti da privilegio. Viene contestato come il piano non recepisca due sentenze esecutive, emesse in favore di Paola Paganelli". Anche il punto in cui è previsto l’accantonamento, fino alla sentenza della Cassazione, dei crediti vantati da Paganelli per le retribuzioni globali, anziché il loro pagamento di volta in volta, alle scadenze naturali.

Tornando al voto. I creditori potranno cominciare ad esprimersi sul piano del concordato dalle 7 del 25 maggio fino a un minuto prima della mezzanotte del 5 giugno. Si potrà votarec tramite "pec". In questi giorni il commissario giudiziale, sempre tramite una mail, ha inviato ai creditori le modalità per il voto e gli estremi del piano. In caso di bocciatura del concordato si andrà al vecchio fallimento.

R.M