Architetto Ruggiero, cosa l’ha spinta a portare avanti questo importante investimento?
«È stato quasi un caso. Al nuovo museo di Vinci sono riuscito a coinvolgere una serie di investitori stranieri. Ho realizzato una serie di opere che sarebbero dovute andare in Russia per essere esposte, con la collaborazione dell’Hetmitage. Purtroppo, gli eventi bellici con l’Ucraina hanno fatto saltare tutto. In ogni caso, per il prossimo anno, è già in ponte un progetto importante su Michelangelo».
Così ha deciso di puntare all’ex Cinema Adriano…
«Quando sono arrivato ho trovato una situazione complessa: i solai del complesso stavano spingendo i muri verso l’esterno. Invece dei soliti pannelli per i cantieri, ho deciso di mettere delle vetrine provvisorie, con il logo di Leonardo da Vinci, che non escludo comunque di poter riutilizzare. All’interno abbiamo recuperato tutte le vecchie strutture».
Come procederanno i lavori?
«Intanto, dobbiamo completare l’intervento di consolidamento dell’edificio e impiegheremo ancora circa un anno per completarlo. Il mio obiettivo, attraverso una riduzione dei volumi, è la creazione di una piazzetta interna, accessibile, per i pedoni, da via San Martino, e per i mezzi da via Scannavini, con uscita su via delle Saline. Vorrei realizzare il mio atelier espositivo e alcuni fondi commerciali per importanti griffe. Per la parte dell’edificio che dà su via Scannavini penso a un sistema di immagini, legate ai grandi classici del cinema».
Sta parlando del ’Quadro gigante’?
«Vedere finalmente libero il ’Quadro gigante’ (al posto del muro preesistente a mattoni e costoloni come una facciata industriale in pieno centro ndr) unito alla zona sottostante, con decori di facciata dei primi del Novecento, restaurati con giorni e giorni caratterizzati da qualità esecutiva e pazienza, è per me motivo di orgoglio e soddisfazione».