MARTINA NERLI
Cronaca

Addio a Calenita, la cenerentola del trotto

La cavalla è morta in Svezia dove era stata portata nel 2021, la co-proprietaria in una lettera denuncia dolore e ingiustizie burocratiche

L'ippodromo Sesana e nel riquadro la cavalla Calenita

Montecatini Terme, 5 ottobre 2023 – Se n’è andata a soli cinque anni Calenita, la “Cenerentola“ del trotto, cavalla dalla modesta genealogia che aveva conquistato i più importanti palcoscenici degli ippodromi italiani, prima di diventare un caso per la controversia tra i due comproprietari.

Abbiamo seguito Calenita dai suoi primi passi in pista fino alle vittorie più emozionati, come il Gran Premio Elwood Medium Filly a Padova o la finale del Campionato Femminile dei tre anni al Garigliano. A fine 2021 l’incantesimo si rompe ma non per scelta della cavalla anzi, la questione è totalmente burocratica.

Calenita, pur essendo in società al 50% tra Mauro Prospero e Federica insieme al suo compagno Mario, è ufficialmente intestata alla Scuderia Prospero perché la legge prevede un solo nominativo definito "titolare a correre". Questo passaggio in pratica toglie qualunque diritto, almeno nell’immediato, agli altri soci che sono costretti a subire le scelte del titolare a correre. Per questo lo scorso anno la cavalla, contro la volontà di Federica e Mario, viene trasferita in Svezia dove poi è rimasta fino alla fine. In questi giorni la stessa Federica Carli ha mandato una lettera in redazione per raccontare il finale di questa storia, ma soprattutto per evidenziare le grandi ingiustizie burocratiche di questo sport.

"È una notizia che non avrei mai voluto dare, ma lo scorso 18 settembre Calenita è deceduta. La cavalla è stata trasferita in Svezia nella scuderia di Wim Paal nel luglio del 2022 nonostante la diatriba legale tra noi e il signor Prospero. Da allora non sono mai più riuscita a vederla, sono andata addirittura in Svezia con la speranza di poterla riabbracciare e mi è stato negato l’accesso nel centro di allenamento dove risiedeva la cavalla. A quel punto, grazie all’ingaggio di un investigatore privato, ho almeno potuto avere qualche foto della cavalla. Ho provato in tutti i modi possibili di riportarla in Italia, ho chiesto aiuto anche al Masaf (ex Mipaaf), ma i tempi di risposta sono troppo lunghi".

La lettera di Federica Carli prosegue parlando di come la carriera di Calenita "in Svezia ha invertito la rotta, prestazioni ben al di sotto delle corse da favola che vinceva a casa e questo, andando oltre l’aspetto affettivo, era già un valido motivo per tornare indietro nella scelta. Tra l’altro la cavalla a soli quattro anni in Italia aveva ancora una programmazione ambiziosa da sfruttare. Per me e il mio compagno i cavalli sono qualcosa di indescrivibile, abbiamo un legame speciale con tutti i nostri portacolori, li seguiamo personalmente nella loro quotidianità e mai avremmo pensato di trovarci davanti ad un ingiustizia del genere. Amavo Calenita, mi ha fatto vivere momenti indimenticabili, ho vissuto giorno dopo giorno la sua escalation e ho sognato per lei un grande futuro, ma purtroppo il finale non è dei più felici. C’è bisogno urgente di una riforma e non mi riferisco alla programmazione o al sistema scommesse che sono gli argomenti più citati quando si parla di rilancio di questo sport, parlo di una maggiore tutela per cavalli e proprietari". Ciao Campionessa.

Martina Nerli