La 'bomba' di Giorgini. Piume, cappelli e couture in una mostra senza età

A Villa Bertelli un omaggio all’ideatore della prima sfilata di moda italiana. L’esposizione cerca di riportare ai nostri giorni le tendenze di quell’epoca

A sinistra Giovan Battista Giorgini (Archivio Giorgini)

A sinistra Giovan Battista Giorgini (Archivio Giorgini)

Firenze, 27 luglio 2022 - I francesi, come sempre esagerati e sciovinisti, la ribattezzarono subito "la bomba di Firenze", perché l’azzardo di organizzare in riva all’Arno una sfilata di alta moda con alcune maison fiorentine, romane e milanesi di fama era davvero grande e fece molto scalpore ai bordi delle passerelle e negli atelier parigini che allora, nel 1951, avevano l’indiscusso primato dell’haute couture.

Ma un nobiluomo di famiglia lucchese ma nato a Forte dei Marmi come Giovan Battista Giorgini, buyer di fama e esperto del mercato americano che impazziva per l’artigianato italiano, decise che i tempi erano pronti per una moda italiana da far volare nel mondo: così nel febbraio 1951 organizzò la prima sfilata nel salotto di casa sua a Villa Torrigiani ma già un anno e mezzo dopo era sotto i lampadari della Sala Bianca di Palazzo Pitti. Era il 22 luglio 1955 e nasceva il Made in Italy con Giorgini visionario e magnifico anfitrione di sarti e sarte, modelle, modelliste e tutto quel mondo dorato che sta sotto il nome di alta moda. Ed ecco che ora sull’onda del settantesimo della Sala Bianca si organizza la mostra Boom! La moda Italiana che vuole rendere onore e omaggio a Giorgini.

Organizzata dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca su proposta e ideazione di Sabrina Mattei, curatrice e artigiana di borse pezzo unico fatte a mano, l’esposizione si aprirà il 6 agosto a Villa Bertelli a Forte dei Marmi (e andrà avanti fino al 28 agosto), per celebrare i 70 anni dalla prima sfilata in Sala Bianca e i 50 dalla morte di Giorgini stesso. "Abbiamo un importante comitato scientifico - spiega la curatrice Sabrina Mattei - che cercherà di attualizzare quegli anni del debutto del Made in Italy e per questo abbiamo avutoaccesso ad archivi storici con aziende come Mazzanti per le piume, Giuliacarla Cecchi con la figlia Pola Cecchi per la couture, Mode Liana per i cappelli, Verniani per le borse, Dafné da Genova per la lingerie".