Toscana, da novembre il nuovo messale. Cambiano il Padre Nostro e il Gloria

Vengono recepite modifiche già approvate dalla Cei nel lontano 2008

Messa in duomo a Firenze (foto Umberto Visintini/New Press Photo)

Messa in duomo a Firenze (foto Umberto Visintini/New Press Photo)

Firenze, 18 settembre 2020 - I vescovi delle Diocesi della Toscana hanno convenuto sulla opportunità che in tutte le chiese della regione si dia inizio in forma unitaria all'uso della Terza edizione italiana del Messale Romano, in segno di comunione e di attenzione alle comunità dei fedeli. Il ''nuovo'' Messale verrà da tutti utilizzato nella nostra regione a partire dalla prima domenica del Tempo di Avvento, il 29 novembre 2020. Si tratta della nuova traduzione in italiano della terza edizione tipica - in latino - del Messale Romano scaturito dal Concilio Vaticano II nella quale cambiano alcune formule con cui viene celebrata l'Eucaristia nella nostra lingua. Fra le novità introdotte quelle sul Padre Nostro e sulla preghiera del Gloria.

In particolare una delle modifiche più rilevanti - già in uso in diverse parrocchie da tempo - riguarda il Padre Nostro: non si dirà più "e non ci indurre in tentazione" ma "non abbandonarci alla tentazione" e la frase "come noi li rimettiamo ai nostri debitori" diventerà "come anche noi li rimettiamo".

Una modifica che arriva molto lentamente nelle liturgie: basti pensare che questa versione era stata approvata dalla Cei nel 2008. 

Per quanto riguarda il Gloria, non sarà facile far abituare i fedeli ad abbandonare il verso "pace in terra agli uomini di buona volontà" con "pace in terra agli uomini, amati dal Signore". Anche in questo caso però esistono parrocchie dove la nuova formula è in uso da tempo, addirittura ulteriormente corretta con un più inclusivo "uomini e donne amati dal Signore".