
Alessandro Berlucchi con il fratello
Debutta nella Firenze-Faenza, l’ultra maratona meglio conosciuta come “La 100 chilometri del Passatore“ (edizione numero 50) e chiude al 57° posto su 3332 partenti. Non è una impresa ma poco ci manca quella che il massese Alessandro Berlucchi ha compiuto alla sua prima esperienza della classica di primavera del podismo italiano. Classe 1976, dipendente del Noa, atleta del Parco Alpi Apuane, Berlucchi ha coperto il percorso con il tempo di 9h10’55“ stabilendo anche il record societario della corsa. Con un passato anonimo in vari sport (karate, nuoto, pallavolo) Berlucchi si avvicina alle podismo nel 2017 e debutta nelle corse con una mezza maratona a Lucca. Poi arrivano le maratone: nel 2025 a Carrara è ottavo assoluto e primo nella categoria MM45 in 2h52’ mentre alla 50 km. di Romagna chiude in 4h28’. E adesso anche “Il Passatore“, sempre seguito dalla preparatrice atletica Paola Lazzini.
"Le corse lunghe sono un modo per mettere a nudo noi stessi, c’è più tempo per meditare – racconta Berlucchi che ha ripreso a correre dopo uno stop di due anni per infortunio – ed è come nella vita, si cade e ci si rialza. E’ stata una gara durissima, dove mi è capitato di tutto, ma sono riuscito ad arrivare al traguardo con le mie gambe. Per fortuna avevo mio fratello a supportarmi nei momenri più difficili" dice Berlucchi ringraziando tutti coloro che lo hanno aiutato nell’impresa. "Non credo che ripeterò la corsa, è stata preparata per sei mesi, è un grande sacrificio. Adesso mi riposerò un po’, ma continuerò a correre maratone e mezze maratone".
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