Elezioni Massa, l’analisi del voto. Marina a valanga per il centrodestra

Tra i candidati ci sono 2.524 schede di differenza (al 1° turno erano 1.835). A Persiani 57 sezioni su 80: trionfa a Stazione, Poggi, Alteta, Bergiola e San Giuseppe. Ed è davanti anche a Quercioli, Romagnano e Mirteto

Massa, 30 maggio 2023 - Una vittoria che non lascia dubbi. Il risultato a favore di Persiani è netto: la differenza tra i due candidati è di 2.524 voti. Uno scarto superiore rispetto anche alla differenza del primo turno che era stata di 1.835 preferenze. Persiani vince in 57 sezioni su 80, Ricci la spunta in 22 mentre in un solo caso (una delle tre sezioni di Casone) è finita in parità.

Entrando nel dettaglio del voto, Persiani stravince a Marina di Massa, Ronchi, Bondano, Poggi, Stazione, Alteta, Bergiola e San Giuseppe Vecchio. E fa quasi il pieno a Quercioli, Romagnano e Mirteto. Il candidato del centrosinistra si consola con i successi a Volpigliano, Forno, Resceto e Antona. Quasi in parità le sfide a Poggioletto, Santa Lucia, Turano e al Noa, dove ballano uno-due voti di differenza. Ed è quasi pari (4 voti in più per Ricci) il confronto anche a Castagnola. Nel seggio del centro, La Salle, svetta Persiani con 1326 voti contro i 1179 di Ricci. Un peso importante lo ha giocato la zona del mare dove il candidato del centrodestra ha stracciato il rivale. In montagna Ricci è prevalente ma Persiani è comunque davanti a Casette e a Pariana.

A livello politico generale il quadro non è mutato rispetto alle elezioni politiche del settembre scorso e anche rispetto alle amministrative di cinque anni fa: il centrodestra è davanti. Quella che una volta era una roccaforte della sinistra (anche se non come certe zone ex rosse della Toscana centrale) adesso è passata all’altro campo. Il Pd e gli altri partiti del centrosinistra devono prenderne atto. Il Pd, pur avendo ottenuto un lusinghiero risultato di voti al primo turno (e comunque a Massa non è mai sceso sotto il 20%), deve fare un serio esame di coscienza: non riesce a ’riprendere’ i suoi tanti delusi e non riesce a riunire il variegato mondo del centrosinistra. Il problema è generale, ma anche a livello locale le liti interne e la mancanza di programmi definiti finiscono per scontentare molta parte del suo potenziale elettorato. Un esempio lampante è quello di Marina dove Persiani ha fatto il vuoto e già al primo turno anche Guidi e Ragaglini avevano ottenuto buoni risultati: qui Ricci non ha saputo dare risposte nuove e concrete rispetto alle reali problematiche esistenti (il Piano dell’arenile che non c’è, l’erosione continua della spiaggia, la Bolkestein, la riqualificazione di Marina). Ma è solo uno degli esempi.

Dall’altro lato, Persiani è riuscito nell’impresa nonostante la spaccatura con Fratelli d’Italia (e parte di Forza Italia). Superato il primo scoglio e raggiunto il ballottaggio (importante l’accordo con Azione), si è poi avvantaggiato del voto popolare del centrodestra pur non riuscendo a riprendere tutti i voti che aveva ottenuto Guidi al primo turno (quasi 6700). Ma ora, a destra, c’è tutto il tempo per ricucire, visto che FdI, Lega e Forza Italia sono insieme a Roma e considerato che hanno dalla loro la maggioranza dell’elettorato massese. A sinistra, invece, non sono bastati cinque anni ai vari partiti e alle liste civiche per trovare un candidato unico e forte e soprattutto per stilare un serio programma di governo cittadino. Ci riusciranno nei prossimi cinque?