Volontari per la guardia medica. Ma apre solo il presidio di Aulla

Chiusi nel weekend gli altri quattro attivi sul territorio. Il sindaco Petacchi: "Non è una cifra accettabile" .

Volontari per la guardia medica. Ma apre solo il presidio di Aulla

ILa carenza di personale medico continua a pesare sui servizi sanitari in Lunigiana tra le proteste dei sindaci (foto d’archivio)

La notizia del turno scoperto di guardia medica in Lunigiana tra sabato e domenica, confermata venerdì dal direttore SDS Marco Formato, alla fine ha avuto una benevola smentita. La disponibilità di alcuni medici ha garantito, infatti, la copertura del turno festivo in uno dei cinque presidi di continuità assistenziale (ex guardia medica) ad Aulla. "Una sola guardia medica per tutta la Lunigiana non è molto ma è meglio di niente e mi sento di ringraziare i medici che hanno assicurato almeno un presidio attivo sul territorio" dichiara il sindaco di Zeri, Cristian Petacchi, che per primo aveva segnalato la criticità in vista del fine settimana.

"Resta il fatto che - prosegue il primo cittadino - non è certamente una cifra accettabile avere una sola guardia medica in pieno agosto per un territorio esteso e con percorrenze difficili come la Lunigiana". E dopo l’intervento del sindaco Petacchi, anche il consigliere di minoranza di Zeri Andrea Vinchesi ha espresso forte disappunto con dichiarazioni che investono su più aspetti il tema della sanità lunigianese: "È di poche settimane fa il presidio davanti all’ospedale di Pontremoli - dichiara Vinchesi - per segnalare la carenza di personale nelle strutture sanitarie. Dalla dirigenza aziendale, però, arrivano solo le affannose e imbarazzanti risposte con cui Usl Toscana Nord Ovest cerca con i numeri di dimostrare che il personale è sufficiente a garantire i servizi".

Petacchi, dal canto suo, ribadisce che quella della sanità è una battaglia che tutti i sindaci lunigianesi stanno portando avanti insieme: "Siamo unanimi nella volontà di mettere in campo tutto quanto possibile per la risoluzione dei problemi che derivano da un sommarsi di concause: mancanza di medici in primis, quelli che ci sono spesso risultano gravati da turni con distanze troppo lunghe da coprire e sottopagati, i massimalisti messi all’angolo. Per non parlare dei vertici aziendali e politici che appaiono totalmente scollegati dal territorio. Magari nei centri urbani è tutto più facile ma riguardo alle aree interne le dirigenze non hanno ben compreso quali siano le peculiarità e le difficoltà". Ed è proprio contro i vertici aziendali e regionali che arriva l’affondo di Vinchesi: "Si privano i cittadini delle guardie mediche e si lasciano mesi e mesi in liste d’attesa per visite specialistiche. In questo modo, non solo non si garantiscono le urgenze, ma neppure si è in grado di organizzare una seria prevenzione".

Con queste premesse, il consigliere Vinchesi lancia un interpello al governatore della Toscana: "Come consigliere comunale sento il dovere di rivolgere un appello al Presidente della Regione Eugenio Gian - incalza -. La Lunigiana non può essere trascurata, merita rispetto e più attenzione".

Michela Carlotti