Volontari del Cai al lavoro nei boschi. "Ma da soli non ce la facciamo"

L’appello del presidente Simi agli enti pubblici. Interventi per ripristinare la sicurezza dei sentieri

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Il maltempo ha flagellato la costa apuana ma ha creato danni anche in montagna: qui gli alberi caduti si ‘vedono’ meno, ammassati nei boschi e lungo il greto dei fiumi sono però un pericolo per la tenuta idrogeologica del territorio. Qui la mano pubblica arriva a fatica e così tocca ancora ai volontari rimboccarsi le maniche. Come sta avvenendo lungo il sentiero Cai 41 che va da Castagnetola a Cenavara. Al lavoro ci sono i volontari della sezione di Massa del Cai per cercare di liberarlo di tutti gli alberi caduti dopo la tormenta.

"La situazione è catastrofica, alberi caduti sul sentiero, fuori sentiero, nel bosco, insomma un caos infernale. Ci sarà da tornare. Grazie a Maurizio, Marco e Nicola per l’ uso della motosega e a tutti gli altri che hanno contribuito a cercare di rendere fruibile il sentiero" sottolinea il presidente del Cai Massa, Paolo Marcello Simi, che poi entra nel dettaglio dell’intervento. "Il sentiero è utilizzato dagli escursionisti anche come ultimo tratto della Vandelli ed è stato devastato. Qualche viandante giunto sul posto è dovuto tornare sui suoi passi perché non era percorribile. E’ un lavoro enorme perché sono caduti tanti alberi anche di alto fusto e con il volontariato è difficilissimo. Lo abbiamo reso di nuovo percorribile, con molta attenzione, e torneremo in settimana per provare a finire l’opera ma non è solo sul sentiero il problema".

La situazione critica nel bosco attorno: "C’è pieno di alberi abbattuti e alla prossima pioggia rischiano di venire giù portandosi dietro tutto quanto. In altre realtà l’Unione dei Comuni sta lavorando per dare una mano, come in Lunigiana e Garfagnana, proveremo anche noi a sentire tramite il Comune perché da soli non ce la facciamo". Il volontariato fa il possibile con le proprie forze: "Abbiamo una quindicina di persone che si alternano, in buona parte sessantenni in pensione – conclude Simi – e da soli non possiamo farcela". Francesco Scolaro