Violenza sessuale Duello tra avvocati

Un teste dell’accusa cambia versione e la difesa pone tante domande. Per chiarire tutto interviene il giudice

Duello in punta di diritto, ieri mattina, in Tribunale a Massa, tra parte civile e difesa nel processo a un giovane accusato di violenza sessuale. Davanti al collegio giudicante presieduto dal giudice Ermanno De Mattia, gli avvocati Erica Bertola e Davide Cariola, difensori dell’imputato, hanno fatto domande su domande ai testi dell’accusa, in particolare alla zia della vittima (vera o presunta lo diranno i giudici alla lettura della sentenza). Nel 2020 (la presunta violenza avvenne il 15 maggio di quell’anno) la donna agli inquirenti disse che credeva ci fosse stata una violenza sessuale e che fosse avvenuta contro la volontà della vittima. In aula invece ha eliminato ogni dubbio negando che le sue fossero state solo delle supposizioni. Per eliminare ogni equivoco è dovuto intervenire De Mattia che, dopo avere lasciato qualche secondo alla donna che appariva agitata ("Ho avuto due decessi in poco tempo, capitemi"), le ha chiesto di essere più chiara e di spiegare perchè allora dubitava. "Dubitavo - ha risposto la donna - perch dentro di me speravo non fosse vero. In ospedale l’ha portata mia nuora, io sono rimasta a casa e mi ha detto che i medici avevano confermato la violenza". Quando la donna ha terminato la testimonianza, nuovo duello tra avvocati e Pm. Ieri, infatti, erano attesi alla sbarra sei testi e poi si doveva procedere all’interrogatorio più importante: quello dell’imputato. Ma i testi presenti erano solo due. E quando la Pm ha chiesto di ascoltare l’imputato, la difesa si è opposta con successo. Prima bisognava ascoltare, come previsto, tutti i testi dell’accusa. Nuova udienza a marzo.

Andrea Luparia