NATALINO BENACCI
Cronaca

Villa Ceppellini non c’è più: è stata demolita

Pontremoli: a ricordare la palazzina a ferro di cavallo con doppia scala di accesso forse resterà solo una lapide vicino al supermercato

di Natalino Benacci

Sono stati abbattuti i ruderi della seicentesca Villa Ceppellini nell’area dell’ex cementificio. Al loro posto sorgerà un magazzino commerciale, così come era previsto dal progetto, perché era impossibile tenere in piedi le antiche strutture murarie condannate al declino da 60 anni. Sulla costruzione, molto malandata, non esisteva alcun vincolo della Soprintendenza ai beni architettonici e il verdetto era annunciato. L’edificio era stato inglobato nell’area industriale del cementificio agli inizi del Novecento ed è stato abitato dagli ultimi eredi Ceppellini sino agli anni Cinquanta. In quel periodo la villa è stata venduta, con alcuni terreni, alla Cementi Pontremoli, che aveva chiesto di acquistarla nel 1955. La residenza doveva diventare il centro direzionale della fabbrica, ma le vicissitudini aziendali, anche col passaggio di proprietà alla Sacci, impedirono di realizzare il progetto. La proprietà degli impianti produttivi chiusi negli anni Ottanta è passata di mano tre volte: dalla Banca Italease, un istituto con socie 75 banche popolari italiane, che l’aveva prelevata dalla Sacci e ceduta all’ imprenditore romano Niccodemi e poi nell’ambito della procedura fallimentare di quella società acquistata all’asta nell’ottobre 2014 dalla Lama srl di Parma, controllata dalla ditta Aura Manghi di Fontanellato per 158.354 euro. I nuovi proprietari hanno speso oltre un milione per smantellare i 100mila metri cubi dei vecchi immobili che sono stati sostituiti da una struttura di Eurospin con ampio parcheggio, attiva dal 2018. Ma sono state realizzate anche varie opere di urbanizzazione dell’area di pertinenza. Ora prenderà il via la fase 2 del progetto e saranno realizzate strade, marciapiedi, parcheggi, zone verdi e un percorso pedonale. Che memoria rimarrà della Villa Ceppellini ? Una lapide, ma anche qualcosa di più. Il sito è importante perché gli ultimi resti demoliti erano radicati nel luogo dove fin dal Medioevo sorgeva la chiesa della Confraternita dei Disciplinati di San Lorenzo,di cui rimangono testimonianze manoscritte del XV secolo. L’oratorio era a un centinaio di metri dall’Ospedale San Lazzaro, poi trasformato in lebbrosario. L’edificio religioso, con alcuni locali, era destinato a residenza per eremiti e religiosi. Tra i primi i frati agostiniani che qui si sistemarono in attesa di potersi stabilire nel convento della S.S Annunziata in costruzione dal 1471. Nel 1580 la Confraternita dei Disciplinati di San Lorenzo, detta della Misericordia, cedeva la chiesa ai Cappuccini che vi costruirono un convento nel quale fu ospitato San Lorenzo da Brindisi. Poi i frati abbandonarono il sito ritenuto insalubre per costruire un nuovo convento sulla collina sovrastante la chiesa di Santa Cristina (1652). La Confraternita chiese al vescovo di demolire il convento per impedire che fosse usato indegnamente e usare il materiale per fare un oratorio vicino alla chiesa di Santa Cristina. L’occasione venne con la richiesta di acquisto dell’area dei coniugi Teodoro Belmesseri e Clara Ferrarina che trasformarono gli edifici nel primo nucleo della Villa che col tempo acquisì le sembianze di un edificio di aspetto Settecentesco a forma di ferro di cavallo con al centro un elegante doppia scala di accesso al piano nobile. Nel maggio 1840 la villa risulta di proprietà di Maurizio Costa, ciambellano della duchessa Maria Luigia di Parma, poi passò nelle mani di Daniele Zucchi Castellini (1841), Luigi Bocconi (1848), Marc’Antonio Ceppellini (1883). I Ceppellini erano di origine tedesca (il nome vero era Zeppelin) erano arrivati a Pontremoli da Piacenza. Il compratore Marc’Antonio era padrone dell’Antica Pasticceria Pontremolese, nel palazzo Maraffi, dove fece tante soste il duca di Parma Carlo III di Borbone.