Via libera al ’nuovo’ Cermec Piano da 27 milioni con assunzioni

Sul tavolo tecnico della Regione il progetto elaborato dal raggruppamento Cube-Cga-Mascitti . L’impianto sarà rivoluzionato: due cicli produttivi per compost di qualità. Stop ai rifiuti indifferenziati

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di Francesco Scolaro

Da ieri il progetto di rimessa a nuovo dell’impianto del Cermec in ottica di economia circolare ha iniziato il percorso di valutazione di assoggettabilità alla Valutazione di impatto ambientale. I documenti sono sul tavolo tecnico della Regione e ci sono 30 giorni a disposizione di enti competenti e cittadini per presentare pareri e osservazioni. Non siamo più alla fase delle idee e degli indirizzi a grandi linee: quello depositato in Regione è il progetto definitivo elaborato per conto di Cermec dal raggruppamento Cube-Cga-Mascitti che aveva vinto la gara d’appalto da 430mila euro nell’estate scorsa, come confermato dalla recente sentenza del Tar di Firenze che ha respinto il ricorso della seconda classificata.

Una gran mole di documenti tecnici, specifici in gran parte, che mettono in fila tutte le operazioni previste per il potenziamento dell’impianto che sarà da realizzare in circa 4 fasi e una spesa complessiva di investimenti che si aggira attorno ai 27 milioni di euro. In sintesi, il nuovo Cermec avrà due cicli produttivi: uno per il trattamento di digestione anaerobica della Forsu, ossia frazione organica del rifiuto solido urbano, con produzione di compost di qualità e biometano, uno per il compostaggio aerobico dei fanghi con produzione di compost di qualità con ammendante (Acf). La piattaforma smetterà di avere il trattamento meccanico biologico dell’indifferenziata per passare a utilizzare 60mila tonnellate all’anno di Forsu, 14.250 tonnellate all’anno di fanghi e 37mila tonnellate all’anno di verde, di cui 30mila destinate alla miscelazione del digestato in uscita dalla sezione di digestione anaerobica e 7mila miscelati con i fanghi essiccati. La produzione prevista è di 10.746 tonellate di biogas, 24.205 di compost, poi ci saranno 10.746 tonnellate di scarti da vagliatura iniziale, 353 tonnellate dalla raffinazione e 43.810 di cali di processo. Il pretrattamento della Forsu deve essere impostato in maniera tale da garantire un prodotto in grado di generare una maggiore quantità possibile di biogas nella fase successiva di digestione anaerobica. Analogamente i fanghi devono essere trattati in modo tale da ottenere un prodotto di interesse sul mercato e soprattutto garantire condizioni ambientali ottimali.

E che ne sarà dei rifiuti indifferenziati raccolti dalle società di Massa e Carrara, soprattutto? L’impianto continuerà a riceverli ma solo per poi reindirizzarli attraverso quella che viene definita piattaforma di trasferenza verso impianti esterni: le capacità sono di 40mila tonnellate all’anno di Rsu e 5mila tonnellate all’anno di rifiuti da spazzamento stradale. In tutto l’impianto di compostaggio presenterà una potenzialità annua di totali 97mila tonnellate costituite da 60mila tonnellate all’anno di rifiuti organici da raccolta differenziata e 37mila tonnellate all’anno di rifiuto verde strutturante. Per quanto riguarda il biogas, la tecnologia impiegata garantisce una produzione di oltre 8 milioni di metri cubi all’anno che saranno poi raffinati ulteriormente, procedura di upgrading, così da arrivare a 4 milioni e 757mila metri cubi circa con qualità e caratteristiche previste per l’immissione in rete di distribuzione e trasporto di Snam.

Come detto, è previsto di realizzare il progetto completo in quattro fasi. Nella prima si costruirà la nuova linea di compostaggio nelle aree libere senza interferire con i vigenti sistemi di gestione dei rifiuti. Nella seconda fase sarà avviato il trattamento Forsu per la produzione di compost di qualità nelle nuove strutture con potenzialità ridotte. In questa fase potrà inoltre essere avviata la produzione di biometano e l’immissione in rete, sempre con quantità ridotte. Verrà inoltre installata la nuova linea di trasferenza per i rifiuti indifferenziati. Nella fase 3 sarà rimesso a nuovo il capannone esistente, demolito e ricostruito, per realizzare le aree di maturazione per le due linee di compost di qualità e fanghi. E’ in questa fase che sarà interrotto il trattamento del rifiuti indifferenziato per passare alla configurazione definitiva di progetto. Poi la fase 4 che completerà l’opera.