REDAZIONE MASSA CARRARA

"Via delle Tortore: storia di un fallimento"

Opposizione all’attacco sulla struttura di accoglienza: "Sbagliato chiedere agli ospiti di partecipare ai costi di manutenzione"

L’esperimento della residenza sociale di via delle Tortore contro l’emergenza abitativa sembra essere fallito a tempi di record, 6 anni dopo l’inaugurazione. Oggi quella struttura, sul modello del ‘social housing’, mostra tutte le difficoltà di gestione e convivenza. Così inizia un fuoco di fila che va da Italia Viva al Partito democratico passando attraverso il parlamentare Cosimo Maria Ferri che con un video sui social ha attaccato l’amministrazione. "In piena emergenza Covid – sottolinea Ferri -, ci sono 18 persone costrette a vivere in condizioni igienico sanitare precarie. Cinque famiglie ospitate in aule di una ex scuola, bagno in comune, divieto di consumare pasti in camera".

Nel mirino finisce poi la delibera di gennaio della giunta: gli ospiti della struttura devono contribuire alle spese della struttura. Come? Dando al Comune il 10% di quanto percepito durante il mese. "E’ vero – prosegue Ferri – che il reddito di cittadinanza viene dato anche per pagare l’affitto ma bisogna avere un contratto di affitto o locazione che manca. E’ chiaro che le criticità vengono pure dal passato, dai mancati investimenti nelle residenze sociali, ma il Comune deve dare delle risposte". L’amministrazione ha già stabilito nelle scorse settimane di andare a intervenire nel corso di quest’anno su via delle Tortore così da trasformare gli alloggi con spazi in comune in vere e proprie unità abitative autonome. Ma i lavori non sono ancora partiti. Nel frattempo sia Italia Viva sia il Pd entrano nella polemica, presentando anche due mozioni in consiglio comunale sulla vicenda. "Dalle foto che ci sono state mostrate, l’immobile versare in pessime condizioni e ciò nonostante il Comune abbia appaltato nel 2019 alcuni lavori di manutenzione a due diverse ditte per un totale di 40.000 euro – evidenzia Eleonora Lama, del coordinamento comunale di IV -. Risorse messe a disposizione dalla Regione. Dalle immagini risulterebbe che almeno nello stabile di via Delle Tortore tali lavori di manutenzione non siano mai stati eseguiti o, comunque, che siano stati realizzati solo in parte e senza il rispetto delle minime regole dell’arte. Ci chiediamo come sia possibile che il Comune abbia affidato direttamente dei lavori di manutenzione straordinaria e abbia saldato i lavori senza verificare che le opere commissionate fossero state eseguite a regola d’arte. Ci auguriamo che il Comune risponda all’interpellanza presentata dalla consigliera Dina Dell’Ertole e faccia chiarezza al più presto".

L’altra mozione è del Pd, firmata da Stefano Alberti, Gabriele Carioli, Alessandro Volpi e Giovanni Giusti, che chiedono al sindaco di superare e chiudere le strutture "che non garantiscono dignità, inclusione ed integrazione" e di "attivare soluzioni alternative tramite l’assegnazione di alloggi pubblici utilizzando la possibilità inserita nella legge regionale o facendo ricorso al settore privato con contratti convenzionati e calmierati. "La struttura ha evidenziato forti limiti funzionali e le residenze hanno assunto il carattere di risposta permanente. Si è pure pensato di chiedere agli ospiti una compartecipazione alle spese, senza interrogarsi sull’incidenza materiale e psicologica che potrà avere. Chiediamo di chiudere queste strutture e ritirare il provvedimento di compartecipazione alle spese".