ANGELA MARIA FRUZZETTI
Cronaca

Verde, alberi e frutteti Rinasce il Pomario ducale

La commissione comunale ha scelto il progetto di un team di tecnici. Sarà restituito l’antico agrumeto con i caratteri del giardino mediterraneo

di Angela Maria Fruzzetti

Il Pomario ducale è salvo: la commissione comunale ha individuato il vincitore del concorso di idee per la valorizzazione dell’area. Fra le proposte presentate il progetto che meglio ha convinto la giuria è stato quello degli architetti Paolo Bertoncini Sabatini e Daniele Gemignani, dell’ingegner Mariangela Borrelli e dell’agronoma Marta Buffoni. Il progetto adesso c’è. La città aspetta una presentazione pubblica e chiaramente un impegno per reperire i fondi necessari (il costo complessivo è calcolato in circa due milioni di euro).

Nei disegni dei progettisti si prevede il recupero e la valorizzazione dell’antico giardino di Alberico primo Cybo Malaspina. Una produzione di aranci e limoni massesi e miele. Il giardino del principe tornerà a nuovo splendore rilanciando attività che fanno parte dell’antica tradizione massese. Il progetto prevede anche il recupero del capannone dell’ex Cat, che ospiterà tutte quelle funzioni necessarie e collaterali alla gestione del parco: un deposito, un laboratorio per la preparazione e lavorazione degli agrumi e degli altri prodotti agricoli, un laboratorio per la smielatura, un punto ristoro, un emporio per la vendita dei prodotti del Pomario, altre aree polifunzionali per mostre e aggregative. Insomma, quello che la città aspetta da anni e che presto potrebbe diventare una realtà nel cuore della città.

"Il Pomerio ducale pensato dal principe Alberico I Cybo-Malaspina nel XVI secolo in linea con la concezione rinascimentale, richiamava il luogo del mito e univa il principio estetico a quello produttivo – si legge nella relazione dei professionisti - . Oggi la sua storia è essa stessa mito, simbolo di una Massa ideale, antica, arcadica e fiorente, rifugio nostalgico di quell’immaginario della città spezzato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e dalle violente ricostruzioni post belliche. Nelle città di oggi, ciò che resta della corona di orti e frutteti mediterranei che le cingeva è lasciata all’abbandono".

Il progetto, dunque, è costituito dall’impianto di un agrumeto che rispetti le corrette prassi agronomiche valorizzando il cultivar dell’arancio e del limone massese. Un giardino mediterraneo accessibile alla cittadinanza come parco urbano, che ritrovi al suo interno spazi destinati ad orti, coltivazione di altri alberi da frutto, una serra e un apiario per l’ape ligustica. In merito all’impianto dell’agrumeto si prevede la messa a dimora di piante di arancio e limone e mandarino in uguali proporzioni.