Variante: no alle modifiche "Il solito, infelice progetto"

Le integrazioni di Anas per il primo lotto dell’Aurelia bocciate dal comitato "I dati sull’aumento del traffico e sull’impatto ambientale non sono quelli giusti"

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Le integrazioni presentate da Anas per il primo lotto della variante Aurelia non convincono il Comitato No Variante. Le risposte di Anas rispetto a quanto richiesto dal Ministero della cultura rappresenterebbero "una mera riproposizione dell’infelice progetto iniziale con la semplice aggiunta di pochi dettagli estetici che non impediscono che vengano alterate zone boscate tutelate per la biodiversità, che vengano sottratte al demanio collettivo aree gravate da usi civici, che si alterino le condizioni ambientali dell’Ospedale Pasquinucci con risvolti negativi per la salute". Secondo il comitato non c’è solo la presenza del vincolo degli ‘usi civici’ lungo il tracciato ma anche "un vincolo di inedificabilità anche dei tratti viari che possono realizzarsi nelle aree sottoposte a vincolo (come quella del bosco nei pressi del Canal Magro) solo se di pubblico interesse e solo se non diversamente collocabili". Due aspetti che sarebbero carenti, per il comitato, nel progetto iniziale e anche nell’integrazione di Anas e incalzano: "Sulla pubblica utilità esistono dubbi considerato che, anche se fosse realizzata, si tratterebbe di un manufatto parziale costoso (oltre 25 milioni di euro) e non risolutivo dell’attraversamento dell’Aurelia. Senza i progetti ed i finanziamenti dei lotti 2 e 3 della Variante Aurelia infatti, avremmo il solo risultato di intasare ancora di più il traffico da via Pellegrini a via Carducci, attraverso le rotatorie della Stazione, viale Roma e via Marina Vecchia". Alternative? Per il Comitato né Anas né il Comune "si sono mai preoccupati di cercarle. Conferma di questo secondo aspetto è lo stesso Mic che chiede ad Anas di valutare delle vere alternative ritenendo che finora siano stati presi in considerazione solo delle semplici varianti di adeguamento del tracciato. Visto che le alternative non sono state proposte, il Ministero ha suggerito un’inedita ipotesi di spostare ad est, verso Montignoso il tratto iniziale, per proteggere alcune caratteristiche del territorio. Curioso che per scartare questa proposta, Anas abbia ammesso che ci sarebbero rilevanti ripercussioni ambientali e per la salute umana scrivendo ‘le opere in progetto possono determinare alterazioni delle condizioni psicofisiche dell’uomo, in particolare tali alterazioni sono principalmente riconducibili all’inquinamento atmosferico ed acustico’. Anas si preoccupa che uno spostamento verso est dell’inizio della variante comporterebbe un problema per la salute umana di una zona abitata nel comune di Montignoso, omettendo che la medesima conseguenza si determinerà sui massesi lungo il tracciato della Variante Aurelia, discriminando le persone che vivono e lavorano dal Bagaglione fino a Romagnano". Quindi resterebbero tutte le criticità, compresa quella della rotatoria davanti all’Opa. "Non è stato affrontato il nodo dell’aumento del traffico in zona Stazione-via Carducci che questo progetto aggrava, con presenza di scuole, supermercati, esercizi commerciali, nonché della stazione di Massa e della nuova Casa della Salute. Non sono stati aggiornati i dati sull’impatto ambientale che sono ormai vecchi". Insomma la risposta di Anas per i cittadini contro la variante è "vaga, disordinata, e largamente insufficiente. Ancora non ci sono state date risposte dal progettista alle osservazioni dei cittadini e della Regione Toscana (anche esse depositate presso il Ministero della transizione ecologica). Quanto al comune, questa amministrazione sino a oggi, mai si è degnata di confrontarsi con la cittadinanza".

Francesco Scolaro