Variante ex Eaton, primo via libera Ora la parola passa al consiglio

Parere favorevole della commissione urbanistica alle controdeduzioni sulla proposta del Consorzio Zia. L’iter adesso prevede anche l’avvio di una conferenza paesaggistica in Regione e la modifica del Pit

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La variante del lotto libero ex Eaton ottiene il primo via libera in vista della definitiva approvazione da parte del consiglio comunale. Ieri in commissione urbanistica il parere favorevole espresso a larga maggioranza, con il voto di Dina Dell’Ertole, Stefano Alberti, Lucia Bongiorni, Marco Lunardini, Giorgia Garau, Massimo Evangelisti, Uilian Berti e Filippo Frugoli. Non ha partecipato al voto Luana Mencarelli, seppure presente, per i dubbi sull’iter della pratica e in particolare per la gestione del vincolo sull’area boscata. Perplessità che hanno spinto il consigliere e presidente della commissione, Luca Guadagnucci, ad astenersi.

"L’area boscato sembra essere tale, dalle ortofoto – ha precisato Guadagnucci –. Sono d’accordo che l’area artigianale debba essere potenziata ma mi sembra semplicistico il modo in cui si è affrontato il tema dell’area boscata". Il consigliere del Pd, Stefano Alberti, ha sostenuto la necessità della variante: "Ci sarà una conferenza dei servizi finale che deciderà nel merito. E’ invece oggi importante riconoscere quest’area come artigianale e industriale per chiudere la fase di reindustrializzazione del compendio dopo l’insediamento della Iglom".

Contraria sul metodo e sul merito Mencarelli: "L’architetto Lorenzo Tonarelli ha spiegato che la conferenza paesaggistica ci sarà comunque dopo l’approvazione delle controdeduzioni in consiglio. Parallelamente sarà avviata anche la richiesta di variante al Pit che nasce quindi in maniera autonoma e condizionata dal fatto che questo aspetto è emerso durante le controdeduzioni". Insomma, l’iter corretto avrebbe dovuto passare prima dalla modifica al Pit per eliminare l’area boscata, se davvero non fosse stata una ricognizione corretta, per poi arrivare alla variante urbanistica.

A ogni modo il parere favorevole c’è. Adesso però si deve correre se si vuole portare a casa la pratica. I tempi sono già molto stretti. Bisogna andare all’approvazione delle controdeduzioni in consiglio a breve: poi con un minimo di 60 giorni per chiudere la paesaggistica e la variante al Pit, nella migliore delle ipotesi, fra rallentamenti burocratici, ferie e pubblicazioni si andrebbe comunque a fine marzo. A quel punto il Consorzio Zia dovrebbe predisporre gli atti per mettere all’asta il terreno dove consentire a nuove imprese di insediarsi e realizzare nuovi fabbricati artigianati o industriali per chiudere la vendita entro dicembre del 2023. E’ evidente che pur partendo dopo il mese di aprile si arriva già con l’acqua alla gola e ogni giorno che passa rischia di mettere in pericolo l’iter. Alla fine del prossimo anno, senza la vendita, l’intera area diventerebbe poi di proprietà della Regione Toscana.

Francesco Scolaro