Vaccini e scuola, riparte la battaglia I Cobas contro le ’discriminazioni’

Serena Tusini contesta la scelta della dirigente dell’artistico, Zolesi, che prevede soltanto due no vax per classe

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di Alessandra Poggi

La scuola non è ancora iniziata ma ci sono già circolari che non piacciono ai no vax. A pochi giorni dal suono della prima campanela riparte la protesta su vaccini e discriminazioni. Come per esempio la bozza relativa ai criteri per la formazione delle future classi prime pubblicata sul sito dell’istituto Palma – Gentileschi ha scatenato le furie dei Cobas che contestano i criteri.

Nel mirino l’inserimento di soli due non vaccinati all’interno delle future classi. A sollevare il caso è la professoressa Serena Tusini, con un comunicato mandato al giornale, a firma dell’esecutivo provinciale Cobas, dove l’insegnante stigmatizza l’ordinaria applicazione della legge da parte della dirigente dell’istituto, Ilaria Zolesi, e invita studenti e genitori a prendere una pubblica decisione. "È apparsa sul sito dell’istituto Palma-Gentileschi di Massa Carrara un’inquietante circolare – scrive la sindacalista Cobas che già in altre occasioni aveva contestato scelte sulle vaccinazioni a scuola - che invita i docenti a visionare una bozza relativa ai criteri per la formazione delle future classi prime. Ogni scuola è tenuta a deliberare i criteri attraverso i quali si formano le classi esordienti. Anche nella circolare in esame compaiono dei criteri che sono universalmente considerati in moltissime scuole italiane, ma la dirigente scolastica dell’istituto Palma Gentileschi ha voluto inserire come primo criterio in ordine di importanza i vaccini obbligatori, specificando che i no vax devono essere distribuiti non più di due per classe. Forse – prosegue l’intervento di Tusini – si sta riferendo ai vaccini resi obbligatori dalla legge Lorenzin del 2017, ma come mai finora non ha sentito la necessità di utilizzare questo criterio? È stata inadempiente fino al 2022? Oppure le sue convinzioni personali riguardo alla vaccinazione Covid l’hanno spinta a ripescare una legge finora ignorata nel suo istituto?".

La dirigente Ilaria Zolesi non ci sta è rispedisce le accuse al mittente spiegando che si tratta di una semplice appplicazione della legge: "Si tratta solo di una bozza - spiega la preside cadendo dale nuvole – in cui mi limito ad applicare la legge. Non sono certo io che inserisco di mia iniziativa questi criteri. Nella scuola dell’infanzia per esempio senza i vaccini ordinari i bambini non possono entrare, e anche alla primaria devono avere quelli richiesti per legge. Nessuna discriminazione quindi, ma soltanto l’applicazione di una legge. Inoltre si tratta di una bozza di cui si poteva parlare, senza iniziare a gamba tesa l’anno scolastico".