
Angelo Zubbani
Carrara, 7 febbraio 2019 - Assunzione dei dirigenti: la Corte d’Appello conferma la sentenza di primo grado. Dopo un anno dal verdetto del giudice Ermanno De Mattia che decretò il non luogo a procedere per l’assunzione dei quattro dirigenti di palazzo civico, la corte d’appello di Genova ha chiuso il caso che vedeva Angelo Zubbani e la sua giunta imputati di abuso d’ufficio per l’assunzione di quattro figure apicali a palazzo civico. Dopo la sentenza di primo grado la Procura si era appellata alla corte superiore ritenendo che la precedente amministrazione non avesse potuto nominare i quattro dirigenti, nonché accusando lo stesso ex sindaco «dell’aggravante di aver cagionato al Comune un danno di grave entità». Pertanto ieri mattina anche la Corte d’appello ha riconfermato, liquidando il caso, la sentenza dei primo grado.
Soddisfatto l’avvocato Adriano Martini, legale dell’ex sindaco, il quale ha commentato: «Trovo ineccepibile la conferma di quanto stabilito un anno fa dal giudice De Mattia. L’assoluzione dimostra che non c’era alcuna ragione di processare la giunta in quanto se per l’abuso di atti d’ufficio il fatto non sussiste, per l’aggravante è stato stabilito che il comportamento di Zubbani non arrecò alcun danno al Comune». La vecchia giunta, lo ricordiamo, era stata indagata a fine maggio del 2017 per l’assunzione di quattro dirigenti.
Nel mirino della Procura erano finiti l’ex sindaco Angelo Zubbani, Andrea Vannucci, Giovanna Bernardini, Dante Benedini e Giuseppina Andreazzoli. I dirigenti interessati erano l’attuale comandante di polizia municipale Paola Micheletti, Daniela Tommasini, Marco Tonelli e Stefano Pennacchi. La Procura aveva concluso le indagini preliminari con un procedimento penale a carico della giunta per abuso d’atti di ufficio per aver assunto, in difformità dalle normative che regolano il pubblico impiego, i quattro dirigenti. Secondo il procuratore Aldo Giubilaro tali dirigenti avevano lavorato senza concorso pubblico.